Mercoledì 8 Aprile 2020

Settimana Santa 2020

 

Mercoledì Santo:
Grazie Signore!

 

Mercoledì 8 Aprile 2020
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariòta, andò dai capi dei sacerdoti e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnare Gesù.
Il primo giorno degli Ázzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Ed egli rispose: «Andate tin città, da un tale, e ditegli: “Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli”». I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua.
Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici. Mentre mangiavano, disse: «In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?». Ed egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà. Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito! Meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!». Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l’hai detto».

Parola del Signore

Commento:

ISiamo nel cenacolo. È l’Evangelista Matteo a presentarci la Cena Pasquale di Gesù con i suoi discepoli. Centrale è l’affermazione di Gesù, che scende come lampo improvviso nelle tenebre dell’inconsapevolezza dei discepoli.
In verità, in verità vi dico uno di voi mi tradirà. Come non vorremo mai sentirci dire una cosa così da Gesù…i discepoli entrano in tilt. Per loro andava tutto bene fino a quel momento. Non si erano neppure accorti del tradimento di Giuda. Troppo autocentrati i discepoli, troppo narcisisti e un po’ fra le nuvole. All’affermazione di Gesù, l’unica loro preoccupazione è di pensare a se stessi. Siamo ben lontani dalle lacrime di Maria a Betania che piange, perchè il suo amato va a morire per lei. Qui siamo di fronte ad un gruppo di immaturi che pensano a salvar prima se stessi. Ma presto arriverà per loro come per Pietro il canto del gallo.
Caro Gesù non invidio questo momento. Sono confusi i tuoi discepoli, frastornati e anche senza pensieri. Cosa sta succedendo?
L’uomo cerca continuamente fino all’ostinazione un centro di gravità permanente, una roccia sicura un luogo dove non poter morire.
Questi uomini avevano trovato in te Gesù il porto sicuro, indistruttibile dove ormeggiare le barche della propria vita.
Come un bambino si attacca al papà e lo fa divenire il suo supereroe al cui riparo nulla di pericoloso potrà accadere, così han fatto quei pescatori di Galilea.
Ti avevano eletto loro maestro per sempre. Gli sembrava ormai che la loro vita sbocciasse continuamente. E invece si ritrovano proprio sul più bello, nella notte che ricorda la liberazione dall’Egitto, nella notte santa e santificante a constatare una amara sconfitta. C’è un virus all’interno del gruppo. La app delle meraviglie non funziona più. Tutti cadono dal pero. Solo uno già da tempo non ci credeva più. Era Giuda.
Forse Giuda prima di intingere il boccone ed uscire dal cenacolo per l’addio definitivo al suo maestro aveva sentenziato cinicamente così: È fatta. Non poteva reggere di più questo gruppo. É terminato il tempo della gloria e degli onori. La notte arriva per tutti e ingoia tutto e tutti.
Si questo pensiero così malsano lo ritroviamo anche tante volte nelle nostre menti: tanto finirà tutto, non serve a nulla impegnarsi. E magari come Giuda sfruttiamo la situazione irreversibile per sciacallare 30 monete d’argento.
Si questo è accaduto. Gesù il maestro, il Messia il Figlio di Dio viene arrestato e sarà ucciso. Il gruppo dei discepoli lacerato, frantumato segnato dal tradimento e dal rinnegamento del loro capo.
Ora se crolla ciò che è nelle mani di Dio cosa mai si potrà salvare?
Si Dio mio. Questa notte non vedo niente, ma mi fido.

Pace e bene!
Luca

Omelia del giorno di Papa Francesco:

Introduzione

Preghiamo oggi per la gente che in questo tempo di pandemia fa commercio con i bisognosi; approfittano della necessità degli altri e li vendono: i mafiosi, gli usurai e tanti. Che il Signore tocchi il loro cuore e li converta.

Omelia

Mercoledì Santo è chiamato anche “mercoledì del tradimento”, il giorno nel quale si sottolinea nella Chiesa il tradimento di Giuda. Giuda vende il Maestro.

Quando noi pensiamo al fatto di vendere gente, viene alla mente il commercio fatto con gli schiavi dall’Africa per portarli in America – una cosa vecchia – poi il commercio, per esempio, delle ragazze yazide vendute a Daesh: ma è cosa lontana, è una cosa … Anche oggi si vende gente. Tutti i giorni. Ci sono dei Giuda che vendono i fratelli e le sorelle: sfruttandoli nel lavoro, non pagando il giusto, non riconoscendo i doveri … Anzi, vendono tante volte le cose più care. Io penso che per essere più comodo un uomo è capace di allontanare i genitori e non vederli più; metterli al sicuro in una casa di riposo e non andare a trovarli … vende. C’è un detto molto comune che, parlando di gente così, dice che “questo è capace di vendere la propria madre”: e la vendono. Adesso sono tranquilli, sono allontanati: “Curateli voi …”.

Oggi il commercio umano è come ai primi tempi: si fa. E questo perché? Perché: Gesù lo ha detto. Lui ha dato al denaro una signorìa. Gesù ha detto: “Non si può servire Dio e il denaro” (cf. Lc. 16,13), due signori. È l’unica cosa che Gesù pone all’altezza e ognuno di noi deve scegliere: o servi Dio, e sarai libero nell’adorazione e nel servizio; o servi il denaro, e sarai schiavo del denaro. Questa è l’opzione; e tanta gente vuole servire Dio e il denaro. E questo non si può fare. Alla fine fanno finta di servire Dio per servire il denaro. Sono gli sfruttatori nascosti che sono socialmente impeccabili, ma sotto il tavolo fanno il commercio, anche con la gente: non importa. Lo sfruttamento umano è vendere il prossimo.

Giuda se n’è andato, ma ha lasciato dei discepoli, che non sono suoi discepoli ma del diavolo. Com’è stata la vita di Giuda, noi non lo sappiamo. Un ragazzo normale, forse, e anche con inquietudini, perché il Signore lo ha chiamato ad essere discepolo. Lui mai è riuscito ad esserlo: non aveva bocca di discepolo e cuore di discepolo come abbiamo letto nella prima Lettura. Era debole nel discepolato, ma Gesù lo amava … Poi il Vangelo ci fa capire che gli piacevano i soldi: a casa di Lazzaro, quando Maria unge i piedi di Gesù con quel profumo così costoso, lui fa la riflessione e Giovanni sottolinea: “Ma non lo dice perché amava i poveri: perché era ladro” (cf. Gv. 12,6). L’amore al denaro lo aveva portato fuori dalle regole: a rubare, e da rubare a tradire c’è un passo, piccolino. Chi ama troppo i soldi tradisce per averne di più, sempre: è una regola, è un dato di fatto. Il Giuda ragazzo, forse buono, con buone intenzioni, finisce traditore al punto di andare al mercato a vendere: “Andò dai capi dei sacerdoti e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni, direttamente?»” (cf. Mt. 26,14). A mio avviso, quest’uomo era fuori di sé.

Una cosa che attira la mia attenzione è che Gesù mai gli dice “traditore”; dice che sarà tradito, ma non dice a lui “traditore”. Mai lo dice: “Vai via, traditore”. Mai! Anzi, gli dice: “Amico”, e lo bacia. Il mistero di Giuda: com’è il mistero di Giuda? Non so … Don Primo Mazzolari l’ha spiegato meglio di me … Sì, mi consola contemplare quel capitello di Vezelay: come finì Giuda? Non so. Gesù minaccia forte, qui; minaccia forte: “Guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’Uomo viene tradito: meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!” (Cf. Mt. 26,24). Ma questo vuol dire che Giuda è all’Inferno? Non so. Io guardo il capitello. E sento la parola di Gesù: “Amico”.

Ma questo ci fa pensare a un’altra cosa, che è più reale, più di oggi: il diavolo entrò in Giuda, è stato il diavolo a condurlo a questo punto. E come finì la storia? Il diavolo è un mal pagatore: non è un pagatore affidabile. Ti promette tutto, ti fa vedere tutto e alla fine ti lascia solo nella tua disperazione ad impiccarti.

Il cuore di Giuda, inquieto, tormentato dalla cupidigia e tormentato dall’amore a Gesù – un amore che non è riuscito a farsi amore – tormentato con questa nebbia, torna dai sacerdoti chiedendo perdono, chiedendo salvezza. “Cosa c’entriamo noi? È cosa tua …” (cf. Mt. 27,4): il diavolo parla così e ci lascia nella disperazione.

Pensiamo a tanti Giuda istituzionalizzati in questo mondo, che sfruttano la gente. E pensiamo anche al piccolo Giuda che ognuno di noi ha dentro di sé nell’ora di scegliere: fra lealtà o interesse. Ognuno di noi ha la capacità di tradire, di vendere, di scegliere per il proprio interesse. Ognuno di noi ha la possibilità di lasciarsi attirare dall’amore dei soldi o dei beni o del benessere futuro. “Giuda, dove sei?”. Ma la domanda la faccio a ognuno di noi: “Tu, Giuda, il piccolo Giuda che ho dentro: dove sei?”.

Preghiera per fare la comunione spirituale:

Le persone che non possono comunicarsi fanno adesso la comunione spirituale:

Ai Tuoi piedi, o mio Gesù, mi prostro e Ti offro il pentimento del mio cuore che si abissa nel suo nulla e nella Tua santa presenza. Ti adoro nel Sacramento del Tuo amore, l’ineffabile Eucaristia. Desidero riceverTi nella povera dimora che Ti offre il mio cuore. In attesa della felicità della comunione sacramentale, voglio possederTi in spirito. Vieni a me, Gesù, che io vengo da Te. Possa il Tuo amore infiammare tutto il mio essere per la vita e per la morte. Credo in Te, spero in Te, Ti amo.

***

SEZIONI DEL BLOG (cliccate sopra per entrare anche con il cellulare)

Chi sono?

Contatti

La Bacheca

La Parola della Domenica

Quaresima 2020

Settimana di Riflessioni spirituali in Quaresima.

1) Alla riscoperta della preghiera

2) Veso il Natale

3) Forza venite gente

Spazio delle riflessioni

Almanacco

Adorazione

Vatican news

Bibbia audio

Archivio 2008-2018

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.