ESALTAZIONE DELLA SANTA CROCE

DOMENICA 14 SETTEMBRE 2008
 
ESALTAZIONE DELLA SANTA CROCE

 

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Gli Orientali oggi celebrano la Croce con una solennità paragonabile a quella della Pasqua. Costantino aveva fatto costruire a Gerusalemme una basilica sul Golgota e un’altra sul Sepolcro di Cristo Risorto. La dedicazione di queste basiliche avvenne il 13 settembre dei 335. Il giorno seguente si richiamava il popolo al significato profondo delle due chiese, mostrando ciò che restava del legno della Croce del Salvatore. Da quest’uso ebbe origine la celebrazione del 14 settembre. A questo anniversario si aggiunse poi il ricordo della vittoria di Eraclio sui Persiani (628), ai quali l’imperatore strappò le reliquie della Croce, che furono solennemente riportate a Gerusalemme. Da allora la Chiesa celebra in questo giorno il trionfo della Croce che è segno e strumento della nostra salvezza. «Nell’albero della Croce tu (o Dio) hai stabilito la salvezza dell’uomo, perché donde sorgeva la morte di là risorgesse la vita, e chi dall’albero traeva vittoria, dall’albero venisse sconfitto, per Cristo nostro Signore» (prefazio).
L’uso liturgico che vuole la Croce presso l’altare  quando si celebra la Messa, rappresenta un richiamo alla figura biblica del serpente di rame che Mosè innalzò nel deserto: guardandolo gli Ebrei, morsicati dai serpenti erano guariti. Giovanni nel racconto della Passione dovette aver presente il profondo simbolismo di questo avvenimento dell’Esodo (cf prima lettura), e la profezia di Zaccaria, quando scrive: «Volgeranno lo sguardo a Colui che hanno trafitto » (Zc 12,10; Gv 19,37).
(Tratto dal sito Maranatha.it) 
 
 
LITURGIA DELLA PAROLA

 

Antifona d’ingresso
Di null’altro mai ci glorieremo
se non della Croce di Gesù Cristo, nostro Signore:
egli è la nostra salvezza, vita e risurrezione;
per mezzo di lui siamo stati salvati e liberati.
Colletta
O Padre, che hai voluto salvare gli uomini
con la Croce del Cristo tuo Figlio,
concedi a noi che abbiamo conosciuto in terra
il suo mistero di amore,
di godere in cielo i frutti della sua redenzione.
Per il nostro Signore Gesù Cristo…
 
PRIMA LETTURA
Nm 21,4b-9
 
Dal libro dei Numeri

In quei giorni, il popolo non sopportò il viaggio. Il popolo disse contro Dio e contro Mosè: «Perché ci avete fatto salire dall’Egitto per farci morire in questo deserto? Perché qui non c’è né pane né acqua e siamo nauseati di questo cibo così leggero».
Allora il Signore mandò fra il popolo serpenti brucianti i quali mordevano la gente, e un gran numero d’Israeliti morì.
Il popolo venne da Mosè e disse: «Abbiamo peccato, perché abbiamo parlato contro il Signore e contro di te; supplica il Signore che allontani da noi questi serpenti». Mosè pregò per il popolo.
Il Signore disse a Mosè: «Fatti un serpente e mettilo sopra un’asta; chiunque sarà stato morso e lo guarderà, resterà in vita». Mosè allora fece un serpente di bronzo e lo mise sopra l’asta; quando un serpente aveva morso qualcuno, se questi guardava il serpente di bronzo, restava in vita.

Parola di Dio
 
 Salmo responsoriale
Sal 77
 
Non dimenticate le opere del Signore!
 Ascolta, popolo mio, la mia legge,
porgi l’orecchio alle parole della mia bocca.
Aprirò la mia bocca con una parabola,
rievocherò gli enigmi dei tempi antichi.

Quando li uccideva, lo cercavano
e tornavano a rivolgersi a lui,
ricordavano che Dio è la loro roccia
e Dio, l’Altissimo, il loro redentore.

Lo lusingavano con la loro bocca,
ma gli mentivano con la lingua:
il loro cuore non era costante verso di lui
e non erano fedeli alla sua alleanza.

Ma lui, misericordioso, perdonava la colpa,
invece di distruggere.
Molte volte trattenne la sua ira
e non scatenò il suo furore.

 
SECONDA LETTURA
Fil 2,6-11

 

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési

Cristo Gesù,
pur essendo nella condizione di Dio,
non ritenne un privilegio
l’essere come Dio,
ma svuotò se stesso
assumendo una condizione di servo,
diventando simile agli uomini.
Dall’aspetto riconosciuto come uomo,
umiliò se stesso
facendosi obbediente fino alla morte
e a una morte di croce.
Per questo Dio lo esaltò
e gli donò il nome
che è al di sopra di ogni nome,
perché nel nome di Gesù
ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e sotto terra,
e ogni lingua proclami:
«Gesù Cristo è Signore!»,
a gloria di Dio Padre.

Parola di Dio

 

Canto al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo,
perché con la tua croce hai redento il mondo.
Alleluia.

 

VANGELO
Gv 3,13-17
 
Dal Vangelo secondo Giovanni

 
 In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo:
«Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».

Parola del Signore
 
 
   BREVE RIFLESSIONE PERSONALE:
 
 La crocifissione ai tempi di Gesù, era riservata ai peggiori criminali. Chi veniva crocifisso oltre a patire molto, perdeva ogni considerazione e rispetto da parte di tutti.
Per questo motivo le prime comunità cristiane facevano fatica a parlare della crocifissione di Cristo, solo successivamente il simbolo  della croce compare nelle chiese e assume il suo giusto valore.
 
La nuova traduzione CEI ci aiuta a capire il grande gesto di Cristo. La seconda lettura ci dice: “Cristo Gesù,pur essendo nella condizione di Dio…”  Mi soffermerei un secondo su queste poche parole. Gesù Cristo era Dio a tutti gli effetti, che per amore dell’uomo si è fatto servo, ma non solo a parole, si è umiliato fino al punto di farsi inchiodare ad una croce e a morire nelle più atroci sofferenze, sbeffeggiato ed insultato da tutti. Gesù ha patito tutto questo solo ed esclusivamente per amore verso l’umanità intera.
In questa domenica celebriamo l’esaltazione della Santa Croce, perché è stata lo strumento grazie al quale Cristo, ha salvato tutta l’umanità.
 
Ora permettetemi due considerazioni. La prima sulla figura di Nicodemo: un Fariseo conoscitore delle Legge, che ha avuto il coraggio di mettersi in discussione. Una notte andò da Gesù e si mise a confrontarsi con Lui. Mi ha sempre colpito questo personaggio, non è facile rendersi conto che la “strada” seguita per tanti anni probabilmente non è quella giusta.
 
La prima lettura ha per me un valore particolare: avevo 15 anni, ero in Inghilterra in gita scolastica e, per la prima volta, con Michele, un mio grande amico, mi accostai a leggere e a meditare i testi della Liturgia della Parola al di fuori della celebrazione Eucaristica. Ricordo che ci trovammo di fronte proprio a questo brano. Quello che mi colpì allora fu questo aspetto:  Dio ha avuto misericordia del popolo, ma perché le persone non morissero, è stato Mosé ha dover costruire il serpente di rame.  La disponibilità di del Signore, c’è nella misura in cui il popolo si rende conto del suo errore e mette concretamente la volontà per migliorare.

La croce Simbolo del Sacrificio di Cristo, non deve diventare una moda, ma un vero credente, non può vergognarsene. Quindi anche il mostrare in modo sobrio, una croce al collo rappresenta un segno dell’essere credenti in quel Gesù che tanto ci ha amati fino a morire per noi!

 

 

 Ci risentiamo Sabato prossimo!!

 

AVVISO:

 

DOMENICA DALLE ORE 9.20 SARA’ POSSIBILE SEGUIRE in collegamento con Lourdes la SANTA MESSA PRESIEDUTA DAL SANTO PADRE PER IL 150° ANNIVERSARIO DELLE APPARIZIONI E ANGELUS

BUONA SETTIMANA!

Pienezza della Legge infatti è la carità.

DOMENICA 7 SETTEMBRE 2008
 

XXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

 

LITURGIA DELLA PAROLA

 

 Antifona d’ingresso
Tu sei giusto, Signore,
e sono retti i tuoi giudizi:
agisci con il tuo servo secondo il tuo amore.
 
Colletta
O Padre, che ci hai donato il Salvatore e lo Spirito Santo,
guarda con benevolenza i tuoi figli di adozione,
perché a tutti i credenti in Cristo
sia data la vera libertà e l’eredità eterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo…

Oppure:
O Padre, che ascolti quanti si accordano
nel chiederti qualunque cosa nel nome del tuo Figlio,
donaci un cuore e uno spirito nuovo,
perché ci rendiamo sensibili
alla sorte di ogni fratello
secondo il comandamento dell’amore,
compendio di tutta la legge.
Per il nostro Signore Gesù Cristo… 

 
PRIMA LETTURA
Ez 33,1.7-9
 
Dal libro del profeta Ezechièle
 
Mi fu rivolta questa parola del Signore:
«O figlio dell’uomo, io ti ho posto come sentinella per la casa d’Israele. Quando sentirai dalla mia bocca una parola, tu dovrai avvertirli da parte mia.
Se io dico al malvagio: “Malvagio, tu morirai”, e tu non parli perché il malvagio desista dalla sua condotta, egli, il malvagio, morirà per la sua iniquità, ma della sua morte io domanderò conto a te.
Ma se tu avverti il malvagio della sua condotta perché si converta ed egli non si converte dalla sua condotta, egli morirà per la sua iniquità, ma tu ti sarai salvato».
Parola di Dio
 
Salmo responsoriale
Sal 94
 
 Ascoltate oggi la voce del Signore. 
 

Venite, cantiamo al Signore,
acclamiamo la roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
a lui acclamiamo con canti di gioia.

Entrate: prostràti, adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
È lui il nostro Dio
e noi il popolo del suo pascolo,
il gregge che egli conduce.

Se ascoltaste oggi la sua voce!
«Non indurite il cuore come a Merìba,
come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri:
mi misero alla prova
pur avendo visto le mie opere».

 

SECONDA LETTURA

Rm 13,8-10

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, non siate debitori di nulla a nessuno, se non dell’amore vicendevole; perché chi ama l’altro ha adempiuto la Legge.
Infatti: «Non commetterai adulterio, non ucciderai, non ruberai, non desidererai», e qualsiasi altro comandamento, si ricapitola in questa parola: «Amerai il tuo prossimo come te stesso».
La carità non fa alcun male al prossimo: pienezza della Legge infatti è la carità. 

Parola di Dio
 
Canto al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Dio ha riconciliato a sé il mondo in Cristo,
affidando a noi la parola della riconciliazione.
Alleluia.
 
VANGELO
 Mt 18,15-20
 
Dal Vangelo secondo Matteo 

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano.
In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo.
In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».

Parola del Signore

 

BREVE RIFLESSIONE PERSONALE:

In questo brano dell’evangelista Matteo, sono riportanti alcuni “loghia”, cioè parole o sentenze dette effettivamente da Gesù. Per comprendere meglio il contesto di questa pagina evangelica, è necessario, tornare all’ultima frase della sezione precedente: “Così il Padre vostro celeste non vuole che si perda neanche uno solo di questi piccoli”.(Mt 18,14).
Da questo punto di partenza, si comprende meglio il messaggio che in questa domenica Gesù ci vuole comunicare: Ogni singolo credente, con l’aiuto della comunità cristiana, deve fare  di tutto per accogliere e sostenere le persone in difficoltà.
Onestamente, vedo spesso nella nostra società, anche all’interno delle realtà ecclesiali l’atteggiamento opposto: la persona che è in errore, viene solamente giudicata, criticata e addirittura, in alcuni casi, allontanata dalla comunità ecclesiale.
Per attitudine personale, ho elaborato una tesi: sul rapporto tra giovani e la Chiesa. Mi è capitato parecchie volte di sentire sacerdoti esordire sul questo tema, facendo passare tutti i giovani come drogati, alcolizzati, responsabili di stragi e via dicendo. In quei momenti sorgeva un dubbio dentro di me:  i giovani per la Chiesa sono veramente “la speranza del terzo millennio(come sosteneva papa Wojtyla), o piuttosto rappresentano un flagello della società?
Mi rendo conto di avere usato un’espressione molto forte, la mia vuole soltanto essere una provocazione.
Ora mi domando: allora in che modo bisogna aiutare il fratello che è in errore? Dal mio punto di vista il metodo migliore è quello che la psicologia moderna definisce “critica costruttiva”.- Su questo punto, caro fratello hai sbagliato e devi correggerti, ma hai un sacco di buone qualità da far fruttare -.
Tornando sui giovani, è vero, ci sono drogati e alcolizzati, ma esistono molti ragazzi che cercano Dio con rinnovato entusiasmo. Proviamo a partire dal positivo una volta tanto, ci renderemo conto che, in questo modo riusciremo ad affrontare e a risolvere in maniera migliore anche ciò che c’è di negativo.
Tutta la missione di Gesù Cristo, ha come nucleo la testimonianza dell’amore di Dio per l’uomo, anche la correzione deve essere fatta nella carità.
Lo dice benissimo la seconda lettura: “La carità non fa alcun male al prossimo: pienezza della Legge infatti è la carità”. Quindi la missione fondamentale di ogni credente, è quella di vivere la propria quotidianità nell’amore verso il prossimo.
Non bisogna mai dimenticare in fine, il rispetto della piena libertà del fratello di non accettare la nostra correzione. Anche in questo caso, un buon cristiano, non deve mai stancarsi di amarlo e sostenerlo.

 

Ricordo gli appuntamenti di Domenica e Mercoledì mattina! 

Ci risentiamo Sabato prossimo!!

 

 

Mi hai sedotto, Signore, e io mi sono lasciato sedurre

DOMENICA 31 AGOSTO 2008

XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

 

 LITURGIA DELLA PAROLA

 

Antifona d’ingresso
Abbi pietà di me, Signore,
perché ti invoco tutto il giorno:
tu sei buono e pronto al perdono,
sei pieno di misericordia con chi ti invoca.

Colletta
O Dio, nostro Padre,
unica fonte di ogni dono perfetto,
suscita in noi l’amore per te
e ravviva la nostra fede,
perché si sviluppi in noi il germe del bene
e con il tuo aiuto maturi fino alla sua pienezza.
Per il nostro Signore Gesù Cristo…

Oppure:
Rinnovaci con il tuo Spirito di verità, o Padre,
perché non ci lasciamo deviare
dalle seduzioni del mondo,
ma come veri discepoli,
convocati dalla tua parola,
sappiamo discernere ciò che è buono e a te gradito,
per portare ogni giorno la croce
sulle orme di Cristo, nostra speranza.
Egli è Dio, e vive e regna con te….

PRIMA LETTURA

Ger 20,7-9

Dal libro del profeta Geremia

Mi hai sedotto, Signore, e io mi sono lasciato sedurre;
mi hai fatto violenza e hai prevalso.
Sono diventato oggetto di derisione ogni giorno;
ognuno si beffa di me.
Quando parlo, devo gridare,
devo urlare: «Violenza! Oppressione!».
Così la parola del Signore è diventata per me
causa di vergogna e di scherno tutto il giorno.
Mi dicevo: «Non penserò più a lui,
non parlerò più nel suo nome!».
Ma nel mio cuore c’era come un fuoco ardente,
trattenuto nelle mie ossa;
mi sforzavo di contenerlo,
ma non potevo.

Parola di Dio

 

 Salmo responsoriale

Sal 62

Ha sete di te, Signore, l’anima mia.

 O Dio, tu sei il mio Dio,
dall’aurora io ti cerco,
ha sete di te l’anima mia,
desidera te la mia carne
in terra arida, assetata, senz’acqua.

Così nel santuario ti ho contemplato,
guardando la tua potenza e la tua gloria.
Poiché il tuo amore vale più della vita,
le mie labbra canteranno la tua lode.

Così ti benedirò per tutta la vita:
nel tuo nome alzerò le mie mani.
Come saziato dai cibi migliori,
con labbra gioiose ti loderà la mia bocca.

Quando penso a te che sei stato il mio aiuto,
esulto di gioia all’ombra delle tue ali.
A te si stringe l’anima mia:
la tua destra mi sostiene.

 

SECONDA LETTURA

Rm 12,1-2

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

 

Fratelli, vi esorto, per la misericordia di Dio, a offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale.
Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto.

Parola di Dio

 

Canto al Vangelo

Alleluia, alleluia.
Il Padre del Signore nostro Gesù Cristo
illumini gli occhi del nostro cuore
per farci comprendere a quale speranza ci ha chiamati.

Alleluia.

 

 

VANGELO

Mt 16,21-27

 

Dal Vangelo secondo Matteo

 

In quel tempo, Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno.
Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai». Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!».
Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà.
Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita?
Perché il Figlio dell’uomo sta per venire nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo le sue azioni».

Parola del Signore

 

 

  BREVE RIFLESSIONE PERSONALE:

 

 

 

Le letture di questa XXII domenica del tempo ordinario mi sono particolarmente care. Ricordo che quello che scrivo è una visione personale…

 

Io vivo su una sedia a rotelle, a causa di un parto prematuro… Dico sempre che avevo fretta di nascere per vedere le meraviglie del mondo!

Spesso, per questo motivo, mi è stato presentato questo brano evangelico in questo modo: “tu che hai un handicap devi portare la tua croce e donare le tue sofferenze a Cristo per associarsi alla Sua Passione”.

Pur rispettando questa visione ho sempre avuto molta difficoltà ad accettarla. Credo che io debba solamente ringraziare il Signore per avermi donato la vita, è vero, vivo su una sedia a rotelle, non sono del tutto indipendente, a volte è dura, ma non per questo mi ritengo sofferente.

Credo invece fortunato, ho una bella famiglia, amici, sono inserito bene nella società e sono riuscito a raggiungere grandi obiettivi nella mia vita. Se mi lamentassi delle sofferenze fisiche sarei davvero ipocrita. Certamente ripeto, non è sempre facile dover dipendere dagli altri, ma sono convinto che se il Signore ha voluto questo è perché il mio “disegno” è di fare la Sua volontà nella mia condizione.

Dopo tutto la Beata Madre Teresa di Calcutta diceva che la vita è una sfida, è vero, lo è per tutti, ogni uomo a dei momenti difficili da affrontare che creano sofferenze, non solo io che sono disabile. Gesù ha sofferto ed è morto sulla croce per la salvezza e per amore dell’uomo, non credo che voglia vederci soffrire.

 

Mi scuso per essermi dilungato troppo sulla mia vita personale. Permettetemi ancora un paio di considerazioni brevissime sulla liturgia.

 

Gesù usa parole molto forti nel vangelo di questa domenica: “Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso”. Se vogliamo essere veramente alla sequela del Signore dobbiamo fare in modo che Lui sia sempre al primo posto, Non è facile perché come dice sant’Anselmo: oltre all’abisso tra la mia finitezza e la Tua infinitezza, c’è un altro aspetto: l’anima mia è affumicata dal peccato”. Spesso ci comportiamo come Pietro perché pensiamo secondo gli uomini, addirittura a volte vorremmo allontanarci dal Signore, dire che in fondo non esiste, perché credere in Dio, nella nostra società non è di moda, ma questo è impossibile! Se riusciamo veramente a fare entrare Gesù nella nostra vita, non possiamo fare altro che amarlo. “Mi hai sedotto, Signore, e io mi sono lasciato sedurre…. Mi dicevo: «Non penserò più a lui, non parlerò più nel suo nome!». Ma nel mio cuore c’era come un fuoco ardente, trattenuto nelle mie ossa; mi sforzavo di contenerlo, ma non potevo”.

Ricordo domani alle ore 12.00, la possibilità di seguire in diretta la preghiera dell’Angelus

 

ARRIVEDERCI A MERCOLEDI’ CON UNA NOVITA’…