XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

DOMENICA 5 OTTOBRE 2008
 
XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
 
 
LITURGIA DELLA PAROLA
 
Antifona d’ingresso
Tutte le cose sono in tuo potere, Signore,
e nessuno può resistere al tuo volere.
Tu hai fatto tutte le cose, il cielo e la terra
e tutte le meraviglie che vi sono racchiuse;
tu sei il Signore di tutto l’universo.
Colletta
O Dio, fonte di ogni bene,
che esaudisci le preghiere del tuo popolo
al di là di ogni desiderio e di ogni merito,
effondi su di noi la tua misericordia:
perdona ciò che la coscienza teme
e aggiungi ciò che la preghiera non osa sperare.
Per il nostro Signore Gesù Cristo…

Oppure:
Padre giusto e misericordioso,
che vegli incessantemente sulla tua Chiesa,
non abbandonare la vigna che la tua destra ha piantato:
continua a coltivarla
e ad arricchirla di scelti germogli,
perché innestata in Cristo, vera vite,
porti frutti abbondanti di vita eterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo…

PRIMA LETTURA
Is 5,1-7
Dal libro del profeta Isaia

 

Voglio cantare per il mio diletto
il mio cantico d’amore per la sua vigna.
Il mio diletto possedeva una vigna
sopra un fertile colle.
Egli l’aveva dissodata e sgombrata dai sassi
e vi aveva piantato viti pregiate;
in mezzo vi aveva costruito una torre
e scavato anche un tino.
Egli aspettò che producesse uva;
essa produsse, invece, acini acerbi.
E ora, abitanti di Gerusalemme
e uomini di Giuda,
siate voi giudici fra me e la mia vigna.
Che cosa dovevo fare ancora alla mia vigna
che io non abbia fatto?
Perché, mentre attendevo che producesse uva,
essa ha prodotto acini acerbi?
Ora voglio farvi conoscere
ciò che sto per fare alla mia vigna:
toglierò la sua siepe
e si trasformerà in pascolo;
demolirò il suo muro di cinta
e verrà calpestata.
La renderò un deserto,
non sarà potata né vangata
e vi cresceranno rovi e pruni;
alle nubi comanderò di non mandarvi la pioggia.
Ebbene, la vigna del Signore degli eserciti
è la casa d’Israele;
gli abitanti di Giuda
sono la sua piantagione preferita.
Egli si aspettava giustizia
ed ecco spargimento di sangue,
attendeva rettitudine
ed ecco grida di oppressi.

Parola di Dio
 

Salmo responsoriale
Sal 79
 
La vigna del Signore è la casa d’Israele.

Hai sradicato una vite dall’Egitto,
hai scacciato le genti e l’hai trapiantata.
Ha esteso i suoi tralci fino al mare,
arrivavano al fiume i suoi germogli.

Perché hai aperto brecce nella sua cinta
e ne fa vendemmia ogni passante?
La devasta il cinghiale del bosco
e vi pascolano le bestie della campagna.

Dio degli eserciti, ritorna!
Guarda dal cielo e vedi
e visita questa vigna,
proteggi quello che la tua destra ha piantato,
il figlio dell’uomo che per te hai reso forte.

Da te mai più ci allontaneremo,
facci rivivere e noi invocheremo il tuo nome.
Signore, Dio degli eserciti, fa’ che ritorniamo,
fa’ splendere il tuo volto e noi saremo salvi.
 

SECONDA LETTURA
Fil 4,6-9
 
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési

Fratelli, non angustiatevi per nulla, ma in ogni circostanza fate presenti a Dio le vostre richieste con preghiere, suppliche e ringraziamenti.
E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù.
In conclusione, fratelli, quello che è vero, quello che è nobile, quello che è giusto, quello che è puro, quello che è amabile, quello che è onorato, ciò che è virtù e ciò che merita lode, questo sia oggetto dei vostri pensieri.
Le cose che avete imparato, ricevuto, ascoltato e veduto in me, mettetele in pratica. E il Dio della pace sarà con voi!

Parola di Dio.
 

Canto al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Io ho scelto voi, dice il Signore,
perché andiate e portiate frutto
e il vostro frutto rimanga.
Alleluia
.

VANGELO
Mt 21,33-43
 
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo:
«Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo, che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano.
Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo.
Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!”. Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero.
Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?».
Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo».
E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture:
“La pietra che i costruttori hanno scartato
è diventata la pietra d’angolo;
questo è stato fatto dal Signore
ed è una meraviglia ai nostri occhi”?
Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti».

Parola del Signore.
 
   BREVE RIFLESSIONE PERSONALE:

Gesù continua a parlare ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo.  Ribadisce come domenica scorsa che non sono coloro che si sentono apposto con la coscienza, perché magari conoscono bene la Bibbia o perché non saltano mai la Messa domenicale, quelli che hanno il regno di Dio assicurato. Spesso noi ci comportiamo  proprio come i vignaioli della parabola: crediamo di meritarci la vita eterna, ci sentiamo privilegiati e quel che è peggio, abbiamo la presunzione di voler escludere altre persone perché magari hanno sbagliato. Guardiamo la pagliuzza nell’occhio del nostro fratello, condannandolo, senza concedergli nessuna possibilità di rimediare, e, magari non facciamo caso alla trave presente nel nostro. C’è ancora una cosa peggiore che ci capita di fare: nel momento in cui ci accorgiamo di aver commesso un errore, la prima cosa che facciamo, e quella di trovarci una giustificazione, per non sentirci in colpa, mentre invece davanti allo sbaglio, magari anche minimo degli altri, diventiamo giudici inflessibili che condannano senza pietà. Sappiamo bene, e letture di queste domeniche ce lo insegnano, che Dio non ragiona così ma esattamente al contrario. Ribadisco, menomale che è così…!
Due ultime considerazioni rapidissime. il brano del profeta Isaia si conclude così:
“Egli si aspettava giustizia
ed ecco spargimento di sangue,
attendeva rettitudine
ed ecco grida di oppressi”.

Dio si aspetta da noi giustizia e rettitudine, mi chiedo: siamo in grado di accontentarlo?

San Paolo scrive: “Le cose che avete imparato, ricevuto, ascoltato e veduto in me, mettetele in pratica. E il Dio della pace sarà con voi!”.
Questo invito lo sento molto mio: Spesso leggo la Parola del Signore e la commento in questo blog da quasi 2 mesi, ma mi rendo conto che mi capita di capire il messaggio, ma di metterlo in pratica con difficoltà.

 

 
 

 Ricordo che da questa domenica a Sabato 11 ottobre, si terrà l’interessante iniziativa

“LA BIBBIA GIORNO E NOTTE”. Sarà possibile seguire per intero l’evento sul canale 806 della piattaforma SKY.

  Domenica dalle ore 9.25, sarà possibile seguire in diretta su queste pagine L’APERTURA XII ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA DEL SINODO DEI VESCOVI dalla Basilica di San Paolo fuori le Mura e L’ANGELUS DEL SANTO PADRE.

A Sabato prossimo!!

 

I pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio.

DOMENICA 28 SETTEMBRE 2008
 
XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

 
 
LITURGIA DELLA PAROLA

 

Antifona d’ingresso
Signore, tutto ciò che hai fatto ricadere su di noi
l’hai fatto con retto giudizio;
abbiamo peccato contro di te,
non abbiamo dato ascolto ai tuoi precetti;
ma ora glorifica il tuo nome e opera con noi
secondo la grandezza della tua misericordia.

Colletta
O Dio, che riveli la tua onnipotenza
soprattutto con la misericordia e il perdono,
continua a effondere su di noi la tua grazia,
perché, camminando verso i beni da te promessi,
diventiamo partecipi della felicità eterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo…

Oppure:
O Padre, sempre pronto ad accogliere
pubblicani e peccatori
appena si dispongono a pentirsi di cuore,
tu prometti vita e salvezza
a ogni uomo che desiste dall’ingiustizia:
il tuo Spirito ci renda docili alla tua parola
e ci doni gli stessi sentimenti
che sono in Cristo Gesù.
Egli è Dio, e vive e regna con te…

 

PRIMA LETTURA
Ez 18,25-28

 

Dal libro del profeta Ezechiele

Così dice il Signore:
«Voi dite: “Non è retto il modo di agire del Signore”. Ascolta dunque, casa d’Israele: Non è retta la mia condotta o piuttosto non è retta la vostra?
Se il giusto si allontana dalla giustizia e commette il male e a causa di questo muore, egli muore appunto per il male che ha commesso.
E se il malvagio si converte dalla sua malvagità che ha commesso e compie ciò che è retto e giusto, egli fa vivere se stesso. Ha riflettuto, si è allontanato da tutte le colpe commesse: egli certo vivrà e non morirà».

Parola di Dio

 

 Salmo responsoriale
Sal 24

 

Ricordati, Signore, della tua misericordia.

Fammi conoscere, Signore, le tue vie,
insegnami i tuoi sentieri.
Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi,
perché sei tu il Dio della mia salvezza;
io spero in te tutto il giorno.

Ricòrdati, Signore, della tua misericordia
e del tuo amore, che è da sempre.
I peccati della mia giovinezza
e le mie ribellioni, non li ricordare:
ricòrdati di me nella tua misericordia,
per la tua bontà, Signore.

Buono e retto è il Signore,
indica ai peccatori la via giusta;
guida i poveri secondo giustizia,
insegna ai poveri la sua via.

 

SECONDA LETTURA
Fil 2,1-11
 
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési

Fratelli, se c’è qualche consolazione in Cristo, se c’è qualche conforto, frutto della carità, se c’è qualche comunione di spirito, se ci sono sentimenti di amore e di compassione, rendete piena la mia gioia con un medesimo sentire e con la stessa carità, rimanendo unanimi e concordi.
Non fate nulla per rivalità o vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso. Ciascuno non cerchi l’interesse proprio, ma anche quello degli altri.
Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù:
egli, pur essendo nella condizione di Dio,
non ritenne un privilegio
l’essere come Dio,
ma svuotò se stesso
assumendo una condizione di servo,
diventando simile agli uomini.
Dall’aspetto riconosciuto come uomo,
umiliò se stesso
facendosi obbediente fino alla morte
e a una morte di croce.
Per questo Dio lo esaltò
e gli donò il nome
che è al di sopra di ogni nome,
perché nel nome di Gesù
ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e sotto terra,
e ogni lingua proclami:
«Gesù Cristo è Signore!»,
a gloria di Dio Padre.

Parola di Dio.

Forma Breve (Fil 2, 1-5)

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési

Fratelli, se c’è qualche consolazione in Cristo, se c’è qualche conforto, frutto della carità, se c’è qualche comunione di spirito, se ci sono sentimenti di amore e di compassione, rendete piena la mia gioia con un medesimo sentire e con la stessa carità, rimanendo unanimi e concordi.
Non fate nulla per rivalità o vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso. Ciascuno non cerchi l’interesse proprio, ma anche quello degli altri.
Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù.

Parola di Dio.
 
Canto al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore,
e io le conosco ed esse mi seguono.
Alleluia.

 

VANGELO
Mt 21,28-32
 
Dal Vangelo secondo Matteo

 
In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo».
E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».

Parola del Signore.

 

   BREVE RIFLESSIONE PERSONALE:

Continua anche questa domenica il discorso di Gesù per far capire che la sicurezza e la giustizia umana non è sempre conforme a quella del Padre. In questa occasione si rivolge ai capi dei sacerdoti e agli anziani, che erano la più grossa autorità del popolo. Lo fa con una domanda che ovviamente presuppone una risposta ovvia: è logico che fra i due figli sia il secondo a fare la volontà del Padre. Con questa semplice parabola però Gesù mette ai suoi ascoltatori la “pulce nell’orecchio, prima di concludere con una vera e propria mazzata per chiunque lo ascoltasse: “In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio”..
Personalmente mi sento messo in discussione da queste parole, noi credenti spesso ci sentiamo apposto solo perché partecipiamo all’Eucaristia domenicale e poi durante la settimana viviamo quasi come se Dio non esistesse. Abbiamo rispettato il precetto cosa vuole di più il Signore?

C’è un versetto degli Atti degli apostoli che come avrete notato a me è molto caro: “Erano assidui nell’ascoltare l’insegnamento degli apostoli e nell’unione fraterna,
nella frazione del pane e nelle preghiere” (Atti 2,42). Qui viene descritto qual’era il comportamento delle prime comunità cristiane. Proviamo a confrontare queste parole con la nostra vita concreta, riusciamo a compiere tutto questo? Faccio solo una considerazione sulla comunione fraterna che poi è l’amore verso il nostro prossimo: Noi parliamo bene, siamo tutti bravi a dire cosa bisognerebbe fare, ma poi quando c’è da intervenire concretamente siamo i primi a scappare e a condannare. Per noi è uno scandalo porgere una mano tesa verso il fratello che ha sbagliato e che ha bisogno di aiuto, perché altrimenti chissà cosa pensa la gente, perché io ho una reputazione da mantenere…

C’è una canzone di qualche anno fa che dice: “C’è qualcuno che va alla Messa, si fa anche la Comunione, e quando incontra un marocchino per strada, vorrebbe dargliele con un bastone”.  Non aggiungo altro…
Non c’è da scandalizzarsi, è vero potreste ribattere che non tutti i credenti sono così, io ho esagerato per far passare il messaggio, voglio solo dire che queste realtà esistono e non è giusto fingere che vada sempre tutto bene
Sono due domeniche che il Signore ci ricorda che sono gli ultimi, proprio quelli che noi non consideriamo, i cosiddetti “invisibili,  che saranno i primi.   


 

A Sabato prossimo!!

Tu sei invidioso perché io sono buono?

DOMENICA 21 SETTEMBRE 2008
 
XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

 
 

LITURGIA DELLA PAROLA

 

Antifona d’ingresso
“Io sono la salvezza del popolo”,
dice il Signore,
“in qualunque prova mi invocheranno, li esaudirò,
e sarò il loro Signore per sempre”..

Colletta
O Dio,
che nell’amore verso di te e verso il prossimo
hai posto il fondamento di tutta la legge,
fa’ che osservando i tuoi comandamenti
meritiamo di entrare nella vita eterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo…

Oppure:
O Padre, giusto e grande
nel dare all’ultimo operaio come al primo,
le tue vie distano dalle nostre vie
quanto il cielo dalla terra;
apri il nostro cuore
all’intelligenza delle parole del tuo Figlio,
perché comprendiamo l’impagabile onore
di lavorare nella tua vigna fin dal mattino.
Per il nostro Signore Gesù Cristo…

 

PRIMA LETTURA
Is 55,6-9

 

Dal libro del profeta Isaia

Cercate il Signore, mentre si fa trovare,
invocatelo, mentre è vicino.
L’empio abbandoni la sua via
e l’uomo iniquo i suoi pensieri;
ritorni al Signore che avrà misericordia di lui
e al nostro Dio che largamente perdona.
Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri,
le vostre vie non sono le mie vie. Oracolo del Signore.
Quanto il cielo sovrasta la terra,
tanto le mie vie sovrastano le vostre vie,
i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri.

Parola di Dio

 

Salmo responsoriale
Sal 144

 

Il Signore è vicino a chi lo invoca.

 Ti voglio benedire ogni giorno,
lodare il tuo nome in eterno e per sempre.
Grande è il Signore e degno di ogni lode;
senza fine è la sua grandezza.

Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Buono è il Signore verso tutti,
la sua tenerezza si espande su tutte le creature.

Giusto è il Signore in tutte le sue vie
e buono in tutte le sue opere.
Il Signore è vicino a chiunque lo invoca,
a quanti lo invocano con sincerità.

 

SECONDA LETTURA
Fil 1,20-24.27

 

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési

Fratelli, Cristo sarà glorificato nel mio corpo, sia che io viva sia che io muoia.
Per me infatti il vivere è Cristo e il morire un guadagno.
Ma se il vivere nel corpo significa lavorare con frutto, non so davvero che cosa scegliere. Sono stretto infatti fra queste due cose: ho il desiderio di lasciare questa vita per essere con Cristo, il che sarebbe assai meglio; ma per voi è più necessario che io rimanga nel corpo.
Comportatevi dunque in modo degno del vangelo di Cristo.

Parola di Dio
 
Canto al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Apri, Signore, il nostro cuore
e accoglieremo le parole del Figlio tuo.
Alleluia..

 

VANGELO
Mt 20,1-16
 
Dal Vangelo secondo Matteo

 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:
«Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Si accordò con loro per un denaro al giorno e li mandò nella sua vigna. Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano in piazza, disoccupati, e disse loro: “Andate anche voi nella vigna; quello che è giusto ve lo darò”. Ed essi andarono. Uscì di nuovo verso mezzogiorno e verso le tre, e fece altrettanto. Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano lì e disse loro: “Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?”. Gli risposero: “Perché nessuno ci ha presi a giornata”. Ed egli disse loro: “Andate anche voi nella vigna”.
Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: “Chiama i lavoratori e dai loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi”. Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. Quando arrivarono i primi, pensarono che avrebbero ricevuto di più. Ma anch’essi ricevettero ciascuno un denaro. Nel ritirarlo, però, mormoravano contro il padrone dicendo: “Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo”.
Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: “Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse concordato con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene. Ma io voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te: non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?”. Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi».

Parola del Signore

 

   BREVE RIFLESSIONE PERSONALE:

  Il brano del Vangelo di questa domenica, è strettamente legato a quello della correzione fraterna di due settimane fa, e si colloca nell’ultimo periodo della vita terrena di Gesù. Lo scopo del Maestro è quello di far capire ai discepoli il punto di vista di Dio, che per alcuni tratti è spesso radicalmente differente da quello umano.

Cerchiamo di entrare con due considerazioni all’interno della parabola.
Ai tempi di Gesù era abbastanza consueto assumere lavoratori a giornata, dico questo perché a volte è difficile comprendere in pieno gli avvenimenti narrati, se non conosciamo almeno in parte le abitudini del tempo.
 Con i disoccupati assunti all’alba, il padrone si accorda che il salario della giornata sarebbe stato di un denaro. Il racconto continua con la chiamata a lavorare nella vigna di altre persone, fino alle cinque del pomeriggio. Se facciamo attenzione con i lavoratori chiamati dalle nove in poi, non c’è nessun accordo su quanto sarebbe stato retribuito loro, domanda che il lettore si pone per tutta la durata della parabola.
Al momento del pagamento, è chiaro che nella logica umana ci si aspetta un differente trattamento tra quelli che hanno sgobbato l’intera giornata e coloro che hanno iniziato nel tardo pomeriggio; tutti invece hanno ricevuto un denaro.

Ancora una volta Gesù ci lascia spiazzati!  “Tu sei invidioso perché io sono buono?” La bontà di Dio verso tutti è spesso recepita da noi come enorme ingiustizia. Nella nostra società questo meccanismo è più che mai presente: L’importante che io mi affermi e sia il migliore, degli altri non mi interessa, anzi ,se c’è qualcuno che sta meglio di me devo fare di tutto per “eliminarlo” (Mors tua vita mea”). Invece di essere felici e cercare il bene di tutti, per invidia gli altri diventano nostri avversari.
Se ci pensiamo questa è una cosa veramente assurda ma molto reale!

Il profeta Isaia scrive: “Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri,
le vostre vie non sono le mie vie. Oracolo del Signore.
Quanto il cielo sovrasta la terra,
tanto le mie vie sovrastano le vostre vie,
i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri
”. Menomale che Dio ha una logica diversa dalla nostra altrimenti saremmo veramente rovinati!

P. Thivollier si domanda: «Noi cristiani saremo felici in cielo di avere accanto altri che avranno pregato meno di noi, che avranno osservato meno i comandamenti di noi? O ringrazieremo Dio di averli salvati anche per le nostre preghiere e la nostra costosa obbedienza?».

Molto bella la Colletta di questa domenica che utilizzerò spesso come preghiera personale:
 “O Padre, giusto e grande
nel dare all’ultimo operaio come al primo,
le tue vie distano dalle nostre vie
quanto il cielo dalla terra;
apri il nostro cuore
all’intelligenza delle parole del tuo Figlio,
perché comprendiamo l’impagabile onore
di lavorare nella tua vigna fin dal mattino
”.

 

  A Sabato prossimo!! BUONA SETTIMANA!