XXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
LITURGIA DELLA PAROLA
e sono retti i tuoi giudizi:
agisci con il tuo servo secondo il tuo amore.
guarda con benevolenza i tuoi figli di adozione,
perché a tutti i credenti in Cristo
sia data la vera libertà e l’eredità eterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo…
Oppure:
O Padre, che ascolti quanti si accordano
nel chiederti qualunque cosa nel nome del tuo Figlio,
donaci un cuore e uno spirito nuovo,
perché ci rendiamo sensibili
alla sorte di ogni fratello
secondo il comandamento dell’amore,
compendio di tutta la legge.
Per il nostro Signore Gesù Cristo…
«O figlio dell’uomo, io ti ho posto come sentinella per la casa d’Israele. Quando sentirai dalla mia bocca una parola, tu dovrai avvertirli da parte mia.
Se io dico al malvagio: “Malvagio, tu morirai”, e tu non parli perché il malvagio desista dalla sua condotta, egli, il malvagio, morirà per la sua iniquità, ma della sua morte io domanderò conto a te.
Ma se tu avverti il malvagio della sua condotta perché si converta ed egli non si converte dalla sua condotta, egli morirà per la sua iniquità, ma tu ti sarai salvato».
Venite, cantiamo al Signore,
acclamiamo la roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
a lui acclamiamo con canti di gioia.
Entrate: prostràti, adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
È lui il nostro Dio
e noi il popolo del suo pascolo,
il gregge che egli conduce.
Se ascoltaste oggi la sua voce!
«Non indurite il cuore come a Merìba,
come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri:
mi misero alla prova
pur avendo visto le mie opere».
SECONDA LETTURA
Rm 13,8-10
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, non siate debitori di nulla a nessuno, se non dell’amore vicendevole; perché chi ama l’altro ha adempiuto la Legge.
Infatti: «Non commetterai adulterio, non ucciderai, non ruberai, non desidererai», e qualsiasi altro comandamento, si ricapitola in questa parola: «Amerai il tuo prossimo come te stesso».
La carità non fa alcun male al prossimo: pienezza della Legge infatti è la carità.
Dio ha riconciliato a sé il mondo in Cristo,
affidando a noi la parola della riconciliazione.
Alleluia.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano.
In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo.
In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».
Parola del Signore
BREVE RIFLESSIONE PERSONALE:
In questo brano dell’evangelista Matteo, sono riportanti alcuni “loghia”, cioè parole o sentenze dette effettivamente da Gesù. Per comprendere meglio il contesto di questa pagina evangelica, è necessario, tornare all’ultima frase della sezione precedente: “Così il Padre vostro celeste non vuole che si perda neanche uno solo di questi piccoli”.(Mt 18,14).
Da questo punto di partenza, si comprende meglio il messaggio che in questa domenica Gesù ci vuole comunicare: Ogni singolo credente, con l’aiuto della comunità cristiana, deve fare di tutto per accogliere e sostenere le persone in difficoltà.
Onestamente, vedo spesso nella nostra società, anche all’interno delle realtà ecclesiali l’atteggiamento opposto: la persona che è in errore, viene solamente giudicata, criticata e addirittura, in alcuni casi, allontanata dalla comunità ecclesiale.
Per attitudine personale, ho elaborato una tesi: sul rapporto tra giovani e la Chiesa. Mi è capitato parecchie volte di sentire sacerdoti esordire sul questo tema, facendo passare tutti i giovani come drogati, alcolizzati, responsabili di stragi e via dicendo. In quei momenti sorgeva un dubbio dentro di me: i giovani per la Chiesa sono veramente “la speranza del terzo millennio(come sosteneva papa Wojtyla), o piuttosto rappresentano un flagello della società?
Mi rendo conto di avere usato un’espressione molto forte, la mia vuole soltanto essere una provocazione.
Ora mi domando: allora in che modo bisogna aiutare il fratello che è in errore? Dal mio punto di vista il metodo migliore è quello che la psicologia moderna definisce “critica costruttiva”.- Su questo punto, caro fratello hai sbagliato e devi correggerti, ma hai un sacco di buone qualità da far fruttare -.
Tornando sui giovani, è vero, ci sono drogati e alcolizzati, ma esistono molti ragazzi che cercano Dio con rinnovato entusiasmo. Proviamo a partire dal positivo una volta tanto, ci renderemo conto che, in questo modo riusciremo ad affrontare e a risolvere in maniera migliore anche ciò che c’è di negativo.
Tutta la missione di Gesù Cristo, ha come nucleo la testimonianza dell’amore di Dio per l’uomo, anche la correzione deve essere fatta nella carità.
Lo dice benissimo la seconda lettura: “La carità non fa alcun male al prossimo: pienezza della Legge infatti è la carità”. Quindi la missione fondamentale di ogni credente, è quella di vivere la propria quotidianità nell’amore verso il prossimo.
Non bisogna mai dimenticare in fine, il rispetto della piena libertà del fratello di non accettare la nostra correzione. Anche in questo caso, un buon cristiano, non deve mai stancarsi di amarlo e sostenerlo.
Ricordo gli appuntamenti di Domenica e Mercoledì mattina!
Ci risentiamo Sabato prossimo!!