III DOMENICA DI AVVENTO (ANNO A)

DOMENICA 12 DICEMBRE 2010
III DOMENICA DI AVVENTO (ANNO A)

LITURGIA DELLA PAROLA

Antifona d’ingresso
Rallegratevi sempre nel Signore:
ve lo ripeto, rallegratevi,
il Signore è vicino.

Non si dice il Gloria.

Colletta
Guarda, o Padre, il tuo popolo,
che attende con fede il Natale del Signore,
e fa’ che giunga a celebrare con rinnovata esultanza
il grande mistero della salvezza.
Per il nostro Signore Gesù Cristo…

Oppure:
Sostieni, o Padre, con la forza del tuo amore
il nostro cammino incontro a colui che viene
e fa’ che, perseverando nella pazienza,
maturiamo in noi il frutto della fede
e accogliamo con rendimento di grazie
il vangelo della gioia.
Per il nostro Signore Gesù Cristo…

PRIMA LETTURA
Is 35,1-6a.8a.10
Dal libro del profeta Isaìa

Si rallegrino il deserto e la terra arida,
esulti e fiorisca la steppa.
Come fiore di narciso fiorisca;
sì, canti con gioia e con giubilo.
Le è data la gloria del Libano,
lo splendore del Carmelo e di Saron.
Essi vedranno la gloria del Signore,
la magnificenza del nostro Dio.
Irrobustite le mani fiacche,
rendete salde le ginocchia vacillanti.
Dite agli smarriti di cuore:
«Coraggio, non temete!
Ecco il vostro Dio,
giunge la vendetta,
la ricompensa divina.
Egli viene a salvarvi».
Allora si apriranno gli occhi dei ciechi
e si schiuderanno gli orecchi dei sordi.
Allora lo zoppo salterà come un cervo,
griderà di gioia la lingua del muto.
Ci sarà un sentiero e una strada
e la chiameranno via santa.
Su di essa ritorneranno i riscattati dal Signore
e verranno in Sion con giubilo;
felicità perenne splenderà sul loro capo;
gioia e felicità li seguiranno
e fuggiranno tristezza e pianto.

Parola di Dio

Salmo responsoriale
Sal 145
Vieni, Signore, a salvarci.

Il Signore rimane fedele per sempre
rende giustizia agli oppressi,
dà il pane agli affamati.
Il Signore libera i prigionieri.

Il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi è caduto,
il Signore ama i giusti,
il Signore protegge i forestieri.

Egli sostiene l’orfano e la vedova,
ma sconvolge le vie dei malvagi.
Il Signore regna per sempre,
il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione.

SECONDA LETTURA
Gc 5,7-10
Dalla lettera di san Giacomo apostolo

Siate costanti, fratelli miei, fino alla venuta del Signore. Guardate l’agricoltore: egli aspetta con costanza il prezioso frutto della terra finché abbia ricevuto le prime e le ultime piogge. Siate costanti anche voi, rinfrancate i vostri cuori, perché la venuta del Signore è vicina.
Non lamentatevi, fratelli, gli uni degli altri, per non essere giudicati; ecco, il giudice è alle porte. Fratelli, prendete a modello di sopportazione e di costanza i profeti che hanno parlato nel nome del Signore.

Parola di Dio

Canto al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Lo Spirito del Signore è sopra di me,
mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio.
Alleluia.

VANGELO
Mt 11,2-11
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».
Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: “Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via”.
In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui».

Parola del Signore

BREVE RIFLESSIONE PERSONALE:

La fatica.jpg

«Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». A questa  domanda Gesù risponde in modo semplice: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete». Nei capitoli precedenti a questo brano, l’evangelista Matteo, ci presenta con un ordine preciso eventi miracolosi di guarigioni compiute da Gesù, appunto, cechi, zoppi e lebbrosi sono sanati. Attenzione però, facile è dire che Gesù è il Messia che tutti stavano aspettando, quando si era difronte a questi eventi grandiosi, ma il Signore non ha guarito tutti i malati e il male è ancora presente, purtroppo siamo tutti testimoni quotidianamente del male che esiste nel nostro mondo. Spesso abbiamo un po’ il difetto di vedere solo il negativo, mentre delle cose buone non ce ne accorgiamo neppure.
Per questo Gesù dice: “Felice colui che non abbandonerà la fede in me (che non si scandalizza di me)”. La persona che nonostante tutte le fatiche riuscirà ad avere la fede nel Signore, avrà la felicità.

Sicuramente tanti di voi si chiederanno, giustamente cosa c’entra con questa domenica l’immagine di questa persona che spinge questa grande moto a fatica, (ormai mi conoscete e sapete che sono abbastanza particolare e a volte ho intuizioni incomprensibili anche per me, perdonatemi). Tutti, nessuno escluso nella vita dobbiamo affrontare della fatiche piccole o grande che siano, le fatiche sono rappresentate dalla pesante moto che vediamo nell’immagine. Spesso anche noi dobbiamo spostare un pesante fardello e magari anche nel nostro caso oltre la fatica per il il peso da portare, bisogna anche fare i conti con la strada dissestata, i buchi le cunette, gli ostacoli, che sovente ci troviamo davanti. Eppure noi sappiamo di non essere soli. San Giacomo nella seconda Lettura ci esorta, e con questa esortazione ci dà la carica: «Siate costanti, fratelli miei, fino alla venuta del Signore». Continua dicendo di non giudicare e di non lamentarsi. A me capita spesso di lamentarmi proprio per stupidate. Continua l’apostolo: quando non ce la fate più prendete l’esempio dai profeti e imitate la loro pazienza! Giovanni Battista e tanti altri dopo di lui hanno sacrificato la loro vita per non abbandonare la fede nel Signore Gesù. Ricordiamoci che anche nel nostro tempo, anche se i telegiornali non lo dicono spesso, ci sono molti martiri cristiani.

Tutti noi Battezzati siamo chiamati ad essere profeti, ad essere testimoni della nostra fede in Gesù, non è necessario arrivare al martirio, bastano piccoli gesti quotidiani, come per esempio l’aiuto vicendevole nel portare quei pesi che ognuno ha nella propria vita. Quella moto spinta in due in tre è senza dubbio meno pesante anche se il terreno è accidentato.

Ricordate è sempre disponibile L’ANGOLO DELLA PREGHIERA!

 

BUONA AVVENTO E BUONA SETTIMANA A TUTTI!

Una risposta a “III DOMENICA DI AVVENTO (ANNO A)”

  1. Per me, il natale e’ una cosa stupenda meravigliosa dove tutti e tutto si risveglia e non deve essere un piccolo perieodo quello di pace ma non deve restre neanche in vigore per un anno ma per il resto dell’umanita’ e’ un giorno speciale dove uno si sente nel corpicino delle formichine che camminano e’ normale perche’ il Natale e’ cosi e’ un continuo susseguirsi di emozioni.

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