DOMENICA 14 GIUGNO 2015 – XI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)

DOMENICA 14 GIUGNO 2015
XI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)

Liturgia della Parola

Antifona d’ingresso
Ascolta, Signore, la mia voce: a te io grido.
Sei tu il mio aiuto, non respingermi, non abbandonarmi,
Dio della mia salvezza.
Colletta
O Dio, fortezza di chi spera in te,
ascolta benigno le nostre invocazioni,
e poiché nella nostra debolezza nulla possiamo
senza il tuo aiuto, soccorrici con la tua grazia,
perché fedeli ai tuoi comandamenti
possiamo piacerti nelle intenzioni e nelle opere.
Per il nostro Signore Gesù Cristo…

Oppure:
O Padre, che a piene mani semini nel nostro cuore
il germe della verità e della grazia,
fa’ che lo accogliamo con umile fiducia
e lo coltiviamo con pazienza evangelica,
ben sapendo che c’è più amore e giustizia
ogni volta che la tua parola fruttifica nella nostra vita.
Per il nostro Signore Gesù Cristo…

PRIMA LETTURA
Ez 17,22-24
Dal libro del profeta Ezechièle

Così dice il Signore Dio:
«Un ramoscello io prenderò dalla cima del cedro,
dalle punte dei suoi rami lo coglierò
e lo pianterò sopra un monte alto, imponente;
lo pianterò sul monte alto d’Israele.
Metterà rami e farà frutti
e diventerà un cedro magnifico.
Sotto di lui tutti gli uccelli dimoreranno,
ogni volatile all’ombra dei suoi rami riposerà.
Sapranno tutti gli alberi della foresta
che io sono il Signore,
che umilio l’albero alto e innalzo l’albero basso,
faccio seccare l’albero verde e germogliare l’albero secco.
Io, il Signore, ho parlato e lo farò».

Parola di Dio

Salmo responsoriale
Sal 91
È bello rendere grazie al Signore.
È bello rendere grazie al Signore
e cantare al tuo nome, o Altissimo,
annunciare al mattino il tuo amore,
la tua fedeltà lungo la notte.

Il giusto fiorirà come palma,
crescerà come cedro del Libano;
piantati nella casa del Signore,
fioriranno negli atri del nostro Dio.

Nella vecchiaia daranno ancora frutti,
saranno verdi e rigogliosi,
per annunciare quanto è retto il Signore,
mia roccia: in lui non c’è malvagità.

SECONDA LETTURA
2Cor 5,6-10
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli, sempre pieni di fiducia e sapendo che siamo in esilio lontano dal Signore finché abitiamo nel corpo – camminiamo infatti nella fede e non nella visione –, siamo pieni di fiducia e preferiamo andare in esilio dal corpo e abitare presso il Signore.
Perciò, sia abitando nel corpo sia andando in esilio, ci sforziamo di essere a lui graditi.
Tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, per ricevere ciascuno la ricompensa delle opere compiute quando era nel corpo, sia in bene che in male.

Parola di Dio
 
Alleluia, alleluia.
Il seme è la parola di Dio,
il seminatore è Cristo:
chiunque trova lui, ha la vita eterna.
Alleluia.

VANGELO
Mc 4,26-34
Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura».
Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra».
Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.

Parola del Signore

Breve riflessione personale:
senape«A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape…».

Gesù dice che il Regno dei cieli “è come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra”.
Mi piace molto questo paragone e anche la spiegazione che il Signore dà: il messaggio di  Gesù non è appariscente, al giorno d’oggi siamo continuamente bombardati da milioni di messaggi pubblicitari con una tale forza che volenti o nolenti ci rimangono in testa e ci invogliano a comprare. Il buon Dio ragiona proprio al contrario: non ci vende nulla, anzi ci fa un regalo. Se ci pensiamo bene, quando riceviamo un dono, la sorpresa è il momento più bello, lo scartare il pacchetto, leggere il biglietto.
Il Signore fa proprio questo con noi, ci regala il Suo Regno, non vuole nulla in cambio, ma sta a noi andare in cerca di questo dono, che magari facciamo fatica a trovare in mezzo a tutte le luci accecanti che ci circondalo. Il pacchetto che contiene il regalo di Gesù può sembrare piccolo, ma se decidiamo di aprirlo ecco che scopriamo che invece è un dono immenso: la morte per noi non esiste più! Se accettiamo di far entrare il Signore nella nostra vita siamo fin da ora e per l’eternità immersi nell’amore infinito che Dio riserva a ciascuno di noi!
Proprio come quel granello di senapa: se accettiamo di fare entrare il buon Dio nella nostra vita: il suo amore cresce dentro di noi e troveremo nel Signore riposo e protezione, proprio come accade nel brano del Vangelo agli uccelli, anche noi possiamo fare il nostro nido all’ombra del buon Dio.


BUONA SETTIMANA A TUTTI!!!
Pace e Bene. Luca

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