Domenica, 24 febbraio 2013

 BENEDETTO XVI

ANGELUS

Piazza San Pietro
Domenica, 24 febbraio 2013

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Cari fratelli e sorelle!

Grazie per il vostro affetto!

Oggi, seconda domenica di Quaresima, abbiamo un Vangelo particolarmente bello, quello della Trasfigurazione del Signore. L’evangelista Luca pone in particolare risalto il fatto che Gesù si trasfigurò mentre pregava: la sua è un’esperienza profonda di rapporto con il Padre durante una sorta di ritiro spirituale che Gesù vive su un alto monte in compagnia di Pietro, Giacomo e Giovanni, i tre discepoli sempre presenti nei momenti della manifestazione divina del Maestro (Lc 5,10; 8,51; 9,28). Il Signore, che poco prima aveva preannunciato la sua morte e risurrezione (9,22), offre ai discepoli un anticipo della sua gloria. E anche nella Trasfigurazione, come nel battesimo, risuona la voce del Padre celeste: «Questi è il figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!» (9,35). La presenza poi di Mosè ed Elia, che rappresentano la Legge e i Profeti dell’antica Alleanza, è quanto mai significativa: tutta la storia dell’Alleanza è orientata a Lui, il Cristo, che compie un nuovo «esodo» (9,31), non verso la terra promessa come al tempo di Mosè, ma verso il Cielo. L’intervento di Pietro: «Maestro, è bello per noi essere qui» (9,33) rappresenta il tentativo impossibile di fermare tale esperienza mistica. Commenta sant’Agostino: «[Pietro]…sul monte…aveva Cristo come cibo dell’anima. Perché avrebbe dovuto scendere per tornare alle fatiche e ai dolori, mentre lassù era pieno di sentimenti di santo amore verso Dio e che gli ispiravano perciò una santa condotta?» (Discorso 78,3: PL 38,491).

Meditando questo brano del Vangelo, possiamo trarne un insegnamento molto importante. Innanzitutto, il primato della preghiera, senza la quale tutto l’impegno dell’apostolato e della carità si riduce ad attivismo. Nella Quaresima impariamo a dare il giusto tempo alla preghiera, personale e comunitaria, che dà respiro alla nostra vita spirituale. Inoltre, la preghiera non è un isolarsi dal mondo e dalle sue contraddizioni, come sul Tabor avrebbe voluto fare Pietro, ma l’orazione riconduce al cammino, all’azione. «L’esistenza cristiana – ho scritto nel Messaggio per questa Quaresima – consiste in un continuo salire il monte dell’incontro con Dio, per poi ridiscendere portando l’amore e la forza che ne derivano, in modo da servire i nostri fratelli e sorelle con lo stesso amore di Dio» (n. 3).

Cari fratelli e sorelle, questa Parola di Dio la sento in modo particolare rivolta a me, in questo momento della mia vita. Grazie! Il Signore mi chiama a “salire sul monte”, a dedicarmi ancora di più alla preghiera e alla meditazione. Ma questo non significa abbandonare la Chiesa, anzi, se Dio mi chiede questo è proprio perché io possa continuare a servirla con la stessa dedizione e lo stesso amore con cui ho cercato di farlo fino ad ora, ma in un modo più adatto alla mia età e alle mie forze. Invochiamo l’intercessione della Vergine Maria: lei ci aiuti tutti a seguire sempre il Signore Gesù, nella preghiera e nella carità operosa.
 

Dopo l’Angelus

Cari fratelli e sorelle!

Grazie! Ringraziamo il Signore per un po’ di sole che ci dona!

Je vous salue affectueusement, chers amis de langue française! En ce dimanche, je vous invite à poursuivre avec courage et détermination votre chemin de carême qui est un temps spirituel de conversion et de retour au Seigneur. Je vous remercie de tout cœur pour votre prière et pour l’affection que vous me manifestez en ces jours! Que Dieu vous bénisse ainsi que vos familles et vos communautés! Bon carême à tous!

I offer a warm greeting to all the English-speaking visitors present for this Angelus prayer, especially the Schola Cantorum of the London Oratory School. I thank everyone for the many expressions of gratitude, affection and closeness in prayer which I have received in these days.  As we continue our Lenten journey towards Easter, may we keep our eyes fixed on Jesus the Redeemer, whose glory was revealed on the mount of the Transfiguration.  Upon all of you I invoke God’s abundant blessings!

Ein herzliches „Grüß Gott“ sage ich allen Pilgern und Gästen deutscher Sprache. Das Wort an die Apostel im heutigen Evangelium von der Verklärung des Herrn gilt auch uns: „Dies ist mein auserwählter Sohn. Auf ihn sollt ihr hören“ (Lk 9,35). Die Fastenzeit lädt uns neu ein, auf Christus zu hören. Und ihn bitten wir, uns mit seinem Wort zu nähren und die Augen unseres Geistes zu reinigen, damit wir fähig werden, ihn zu sehen und in allen Traurigkeiten der Welt seine Herrlichkeit zu erkennen (vgl. Tagesgebet). So will der Herr uns umwandeln in das wirkliche Leben hinein, das nur er schenken kann, weil er selber es ist. Allen danke ich für die vielen Zeichen der Nähe und Zuneigung, vor allem für das Gebet, das ich in dieser Zeit besonders empfangen habe. Der Herr stärke uns alle mit seinem Wort und mit seiner Gnade.

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española, y a cuantos se unen a esta oración mariana a través de los medios de comunicación, agradeciendo también tantos testimonios de cercanía y oraciones que me han llegado en estos días. Jesús, nos dice el Evangelio de hoy, subió al monte a orar, y entonces se trasfiguró, se llenó de luz y de gloria. Manifestaba así quién era él verdaderamente, su íntima relación con Dios Padre. En el camino cuaresmal, la Transfiguración es una muestra esperanzadora del destino final al que lleva el misterio pascual de la pasión, muerte y resurrección de Cristo. Y también un signo de la luz que nos inunda y transforma cuando rezamos con corazón sincero. Que la Santísima Virgen María nos siga llevando de su mano hacia su divino Hijo. Muchas gracias, y feliz domingo a todos.

Queridos peregrinos de língua portuguesa que viestes rezar comigo o Angelus: obrigado pela vossa presença e todas as manifestações de afeto e solidariedade, em particular pelas orações com que me estais acompanhando nestes dias. Que o bom Deus vos cumule de todas as bênçãos.

Serdecznie pozdrawiam Polaków. Dziękuję wam za pamięć i dowody bliskości, które otrzymuję od was w tych dniach, a szczególnie za modlitwy. Ewangelia dzisiejsza prowadzi nas na Górę Tabor, gdzie Chrystus odsłonił wobec uczniów blask swego Bóstwa i upewnił, że przez cierpienie i krzyż możemy dojść do chwały zmartwychwstania. Umiejmy dostrzec Jego obecność, chwałę i Bóstwo w życiu Kościoła, w kontemplacji i w codziennych zdarzeniach. Z serca wam błogosławię.

[Saluto cordialmente tutti i Polacchi. Vi ringrazio del ricordo e della manifestazione di benevolenza che da voi ricevo in questi giorni e in modo particolare per le preghiere. Il Vangelo di oggi ci conduce sul monte Tabor, dove Cristo ha svelato davanti i discepoli lo splendore della sua divinità e diede la certezza che attraverso la sofferenza e la croce possiamo raggiungere la risurrezione. Dobbiamo saper scorgere la Sua presenza, la Sua gloria e la Sua divinità nella vita della Chiesa, nella contemplazione e negli eventi di ogni giorno. Vi benedico di cuore.]

Rivolgo infine un cordiale saluto a voi tutti di lingua italiana. Io so che sono presenti molte diocesi, rappresentanti di parrocchie, associazioni, movimenti, istituzioni, come pure tanti giovani, anziani e famiglie. Vi ringrazio per l’affetto e per la condivisione, specialmente nella preghiera, di questo momento particolare per la mia persona e per la Chiesa. A tutti auguro una buona domenica e una buona settimana. Grazie! In preghiera siamo sempre vicini. Grazie a voi tutti!

Domenica, 17 febbraio 2013

 BENEDETTO XVI

ANGELUS

Piazza San Pietro
Domenica, 17 febbraio 2013

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Cari fratelli e sorelle!

mercoledì scorso, con il tradizionale Rito delle Ceneri, siamo entrati nella Quaresima, tempo di conversione e di penitenza in preparazione alla Pasqua. La Chiesa, che è madre e maestra, chiama tutti i suoi membri a rinnovarsi nello spirito, a ri-orientarsi decisamente verso Dio, rinnegando l’orgoglio e l’egoismo per vivere nell’amore. In questo Anno della fede la Quaresima è un tempo favorevole per riscoprire la fede in Dio come criterio-base della nostra vita e della vita della Chiesa. Ciò comporta sempre una lotta, un combattimento spirituale, perché lo spirito del male naturalmente si oppone alla nostra santificazione e cerca di farci deviare dalla via di Dio. Per questo, nella prima domenica di Quaresima, viene proclamato ogni anno il Vangelo delle tentazioni di Gesù nel deserto.

Gesù infatti, dopo aver ricevuto l’“investitura” come Messia – “Unto” di Spirito Santo – al battesimo nel Giordano, fu condotto dallo stesso Spirito nel deserto per essere tentato dal diavolo. Al momento di iniziare il suo ministero pubblico, Gesù dovette smascherare e respingere le false immagini di Messia che il tentatore gli proponeva. Ma queste tentazioni sono anche false immagini dell’uomo, che in ogni tempo insidiano la coscienza, travestendosi da proposte convenienti ed efficaci, addirittura buone. Gli evangelisti Matteo e Luca presentano tre tentazioni di Gesù, diversificandosi in parte solo per l’ordine. Il loro nucleo centrale consiste sempre nello strumentalizzare Dio per i propri interessi, dando più importanza al successo o ai beni materiali. Il tentatore è subdolo: non spinge direttamente verso il male, ma verso un falso bene, facendo credere che le vere realtà sono il potere e ciò che soddisfa i bisogni primari. In questo modo, Dio diventa secondario, si riduce a un mezzo, in definitiva diventa irreale, non conta più, svanisce. In ultima analisi, nelle tentazioni è in gioco la fede, perché è in gioco Dio. Nei momenti decisivi della vita, ma, a ben vedere, in ogni momento, siamo di fronte a un bivio: vogliamo seguire l’io o Dio? L’interesse individuale oppure il vero Bene, ciò che realmente è bene?

Come ci insegnano i Padri della Chiesa, le tentazioni fanno parte della “discesa” di Gesù nella nostra condizione umana, nell’abisso del peccato e delle sue conseguenze. Una “discesa” che Gesù ha percorso sino alla fine, sino alla morte di croce e agli inferi dell’estrema lontananza da Dio. In questo modo, Egli è la mano che Dio ha teso all’uomo, alla pecorella smarrita, per riportarla in salvo. Come insegna sant’Agostino, Gesù ha preso da noi le tentazioni, per donare a noi la sua vittoria (cfr Enarr. in Psalmos, 60,3: PL 36, 724). Non abbiamo dunque paura di affrontare anche noi il combattimento contro lo spirito del male: l’importante è che lo facciamo con Lui, con Cristo, il Vincitore. E per stare con Lui rivolgiamoci alla Madre, Maria: invochiamola con fiducia filiale nell’ora della prova, e lei ci farà sentire la potente presenza del suo Figlio divino, per respingere le tentazioni con la Parola di Cristo, e così rimettere Dio al centro della nostra vita.

Dopo l’Angelus

Grazie a tutti voi!

Chers pèlerins francophones, le Carême qui vient de commencer est une invitation à donner davantage de temps à Dieu, dans la prière, la lecture de sa Parole et les sacrements. Par le jeûne nous apprendrons à ne pas négliger la véritable nourriture, spirituelle, pour résister aux tentations de l’indifférence et du laisser-aller, de l’égoïsme et de l’orgueil, de l’argent et du pouvoir. Méditons la manière dont Jésus a surmonté les tentations et demandons-lui la force de lutter contre le mal. Que ce Carême soit pour chacun le chemin d’une authentique conversion à Dieu et un temps de partage intense de notre foi en Jésus Christ ! Je vous remercie de votre prière et je vous demande de m’accompagner spirituellement durant les Exercices spirituels qui commenceront ce soir. Je vous bénis tous de grand cœur.

I greet all the English-speaking visitors and pilgrims present for today’s Angelus.  Today we contemplate Christ in the desert, fasting, praying, and being tempted.  As we begin our Lenten journey, we join him and we ask him to give us strength to fight our weaknesses.  Let me also thank you for the prayers and support you have shown me in these days.  May God bless all of you!

Von Herzen heiße ich alle deutschsprachigen Pilger willkommen. Die Lesungen und das Evangelium des heutigen Sonntags stellen uns vor Augen, daß der Mensch sich oft unwürdig und bedürftig empfindet, wenn er Gott gegenübersteht. Und er ist es ja auch. Aber der Herr kommt dem Sünder entgegen und erneuert ihn. Suchen wir immer wieder die Begegnung mit Christus, aus der wir Nahrung und Orientierung für unsere Aufgaben in der Welt schöpfen können. Ich danke euch vor allem für die zahlreichen Beweise eurer Verbundenheit und für euer Gebet in diesen für mich schwierigen Tagen. Ich bitte euch, mir und der Römischen Kurie besonders in der heute beginnenden Woche nahe zu sein, während wir unsere alljährlichen Exerzitien halten. Der Heilige Geist begleite uns alle auf unserem geistlichen Weg in der Fastenzeit. 

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española, en particular al grupo del Colegio sacerdotal argentino de Roma. En esta Cuaresma pidamos al Señor que la contemplación de los misterios de su pasión, muerte y resurrección nos ayude a seguirlo más de cerca. Al mismo tiempo, de corazón agradezco a todos su oración y afecto en estos días. Os suplico que continuéis rezando por mí y por el próximo Papa, así como por los Ejercicios espirituales, que empezaré esta tarde junto a los miembros de la Curia Romana. Llenos de fe y esperanza, encomendemos la Iglesia a la maternal protección de María Santísima. Muchas gracias.

Drodzy Polacy, serdecznie pozdrawiam was wszystkich, którzy uczestniczycie w modlitwie Anioł Pański. Dziękuję bardzo za modlitewne wsparcie i duchową bliskość w tych szczególnych dniach dla Kościoła i dla mnie. Dzisiejsza Ewangelia ukazuje nam Chrystusa, kuszonego na pustyni przez szatana. Umocnieni łaską Bożego Syna umiejmy zwyciężać zło, zerwać z grzechem, służyć tylko Bogu samemu. Waszym modlitwom polecam rekolekcje, które dzisiaj rozpoczniemy w Watykanie. Z serca wam błogosławię.

[Cari Polacchi, saluto cordialmente voi tutti che partecipate a questa preghiera dell’Angelus. Vi ringrazio tanto per il vostro orante sostegno e la vicinanza spirituale in questi giorni particolari per la Chiesa e per me. Il Vangelo di oggi ci fa contemplare Gesù tentato da satana nel deserto. Confortati dalla grazia del Figlio di Dio, cerchiamo di combattere contro il male, di rompere con il peccato, di servire Dio soltanto. Raccomando alle vostre preghiere gli Esercizi spirituali in Vaticano che inizieremo questa sera. Vi benedico di cuore.]

Un caloroso saluto infine ai pellegrini di lingua italiana. Grazie a voi! Grazie di essere venuti così numerosi! Grazie! La vostra presenza è un segno dell’affetto e della vicinanza spirituale che mi state manifestando in questi giorni. Vi sono profondamente grato! Saluto in particolare l’Amministrazione di Roma Capitale, guidata dal Sindaco, e con lui saluto e ringrazio tutti gli abitanti di questa amata Città di Roma. Saluto i fedeli della diocesi di Verona, quelli di Nettuno, di Massannunziata e della parrocchia romana di Santa Maria Janua Coeli, come pure i ragazzi di Seregno e di Brescia. A tutti auguro una buona domenica e un buon cammino di Quaresima. Questa sera inizierò la settimana di Esercizi spirituali: rimaniamo uniti nella preghiera. Buona settimana per tutti voi. Grazie!

Domenica, 10 febbraio 2013

 BENEDETTO XVI

ANGELUS

Piazza San Pietro
Domenica, 10 febbraio 2013

Cari fratelli e sorelle!

Nella liturgia odierna, il Vangelo secondo Luca presenta il racconto della chiamata dei primi discepoli, con una versione originale rispetto agli altri due Sinottici, Matteo e Marco (cfr Mt 4,18-22; Mc 1,16-20; ). La chiamata, infatti, è preceduta dall’insegnamento di Gesù alla folla e da una pesca miracolosa, compiuta per volontà del Signore (Lc 5,1-6). Mentre infatti la folla si accalca sulla riva del lago di Gennèsaret per ascoltare Gesù, Egli vede Simone sfiduciato per non aver pescato nulla tutta la notte. Dapprima gli chiede di poter salire sulla sua barca per predicare alla gente stando a poca distanza dalla riva; poi, finita la predicazione, gli comanda di uscire al largo con i suoi compagni e di gettare le reti (cfr v. 5). Simone obbedisce, ed essi pescano una quantità incredibile di pesci. In questo modo, l’evangelista fa vedere come i primi discepoli seguirono Gesù fidandosi di Lui, fondandosi sulla sua Parola, accompagnata anche da segni prodigiosi. Osserviamo che, prima di questo segno, Simone si rivolge a Gesù chiamandolo «Maestro» (v. 5), mentre dopo lo chiama «Signore» (v. 7). E’ la pedagogia della chiamata di Dio, che non guarda tanto alle qualità degli eletti, ma alla loro fede, come quella di Simone che dice: «Sulla tua parola getterò le reti» (v. 5).

L’immagine della pesca rimanda alla missione della Chiesa. Commenta al riguardo sant’Agostino: «Due volte i discepoli si misero a pescare dietro comando del Signore: una volta prima della passione e un’altra dopo la risurrezione. Nelle due pesche è raffigurata l’intera Chiesa: la Chiesa come è adesso e come sarà dopo la risurrezione dei morti. Adesso accoglie una moltitudine impossibile a enumerarsi, comprendente i buoni e i cattivi; dopo la risurrezione comprenderà solo i buoni» (Discorso 248,1). L’esperienza di Pietro, certamente singolare, è anche rappresentativa della chiamata di ogni apostolo del Vangelo, che non deve mai scoraggiarsi nell’annunciare Cristo a tutti gli uomini, fino ai confini del mondo. Tuttavia, il testo odierno fa riflettere sulla vocazione al sacerdozio e alla vita consacrata. Essa è opera di Dio. L’uomo non è autore della propria vocazione, ma dà risposta alla proposta divina; e la debolezza umana non deve far paura se Dio chiama. Bisogna avere fiducia nella sua forza che agisce proprio nella nostra povertà; bisogna confidare sempre più nella potenza della sua misericordia, che trasforma e rinnova.

Cari fratelli e sorelle, questa Parola di Dio ravvivi anche in noi e nelle nostre comunità cristiane il coraggio, la fiducia e lo slancio nell’annunciare e testimoniare il Vangelo. Gli insuccessi e le difficoltà non inducano allo scoraggiamento: a noi spetta gettare le reti con fede, il Signore fa il resto. Confidiamo anche nell’intercessione della Vergine Maria, Regina degli Apostoli. Alla chiamata del Signore, Ella, ben consapevole della sua piccolezza, rispose con totale affidamento: «Eccomi». Col suo materno aiuto, rinnoviamo la nostra disponibilità a seguire Gesù, Maestro e Signore.

Dopo l’Angelus

Cari fratelli e sorelle, oggi, vari Popoli dell’Estremo Oriente festeggiano il capodanno lunare. Pace, armonia e ringraziamento al Cielo sono i valori universali che si celebrano in questa lieta circostanza e sono desiderati da tutti per costruire la propria famiglia, la società e la nazione. Auguro che si possano compiere per quei Popoli le aspirazioni di una vita felice e prospera. Invio un saluto speciale ai cattolici di quei Paesi, affinché in quest’Anno della fede si lascino guidare dalla saggezza di Cristo.

Domani, memoria liturgica della Beata Vergine Maria di Lourdes, ricorrerà la Giornata Mondiale del Malato. La celebrazione solenne avrà luogo nel Santuario mariano di Altötting, in Baviera. Con la preghiera e con l’affetto sono vicino a tutti i malati e mi unisco spiritualmente a quanti si raduneranno in quel Santuario, a me particolarmente caro.

Chers pèlerins francophones, la Journée mondiale du malade célébrée demain nous invite à être attentifs aux personnes qui souffrent. Par l’affection et l’aide que nous leur apportons, elles peuvent retrouver l’espérance et la confiance en Dieu qui les aime. Jésus nous a demandé de visiter les malades (cf. Mt 25,36). Profitons de l’Année de la foi pour approfondir le sens véritable de ce geste qui ne sépare pas la foi de la charité ! Que la Vierge Marie, Notre Dame de Lourdes, nous accompagne durant le Carême qui va commencer. Bon dimanche à tous !

I am pleased to greet all the visitors present at today’s Angelus, especially the young people of Saint Patrick’s Evangelisation School, London. In today’s Gospel, the crowds press round Jesus, “listening to the word of God”. May we too listen attentively to Jesus’ words, as he calls us, like Simon Peter, to go out fearlessly and draw others to Christ. God bless you and your loved ones!

Ganz herzlich grüße ich alle Brüder und Schwestern deutscher Sprache, und mein besonderer Gruß geht von hier aus auch zu allen Kranken und zu jenen, die sich morgen zum Weltkrankentag in Altötting im Gebet versammeln. Den Weltkrankentag begeht die Kirche jedes Jahr am 11. Februar, dem Gedenktag Unserer Lieben Frau zu Lourdes. In Lourdes zeigte sich die Muttergottes dem armen Mädchen Bernadette Soubirous und wies auf eine Quelle hin, an der viele Kranke geheilt wurden. Maria will den Armen, Kranken und Bedürftigen aller Zeiten nahe sein und mit ihnen den Weg zu Christus, der Quelle des Lebens, gehen. Euch und eure Lieben, besonders die Kranken, empfehle ich der Fürsprache Mariens, Heil der Kranken und der Mutter allen Trostes. Gott segne euch alle!

Saludo cordialmente a los fieles de lengua española, en particular a los grupos venidos de la Archidiócesis de Oviedo, así como a los que se unen a través de los medios de comunicación social. Hoy san Pablo nos muestra el núcleo de la predicación del Evangelio en el que estamos fundados: «Cristo murió por nuestros pecados, fue sepultado y resucitó al tercer día, según las Escrituras». Ésta es la fe a la que hemos adherido y que estamos llamados a trasmitir. Pidamos a la Santísima Virgen María que nos ayude a ser testigos de este mensaje de salvación y podamos ver, en nuestro trabajo diario por la edificación del Reino de los cielos, la gracia de Dios que actúa en nosotros. Feliz Domingo.

Lepo pozdravljam vernike iz Mute, Trbonj in drugih krajev Slovenije! V letu vere ste poromali v mesto, kjer sta svojo zvestobo Kristusu s krvjo izpričala apostola Peter in Pavel. Po njuni priprošnji naj bo trdna tudi vaša vera, da vas, kakor pravi sv. Pavel, ne bodo zanašali vetrovi krivih naukov in da boste dejavni v ljubezni do bližnjega.  Naj bo z vami moj blagoslov!

[Rivolgo un cordiale saluto ai fedeli da Muta, Trbonje ed altri luoghi della Slovenia! Nell’anno della Fede siete venuti in pellegrinaggio nella città in cui i Ss. Apostoli Pietro e Paolo hanno testimoniato con il sangue la loro fedeltà a Cristo. Per la loro intercessione sia salda anche la vostra fede affinché, come dice S. Paolo, non siate trasportati qua e là dalle false dottrine, e affinché portate abbondati frutti di carità verso il prossimo. Vi accompagni la mia Benedizione!]

Serdeczne pozdrowienie kieruję do Polaków. Jutro będziemy obchodzili XXI Światowy Dzień Chorego. Jednocząc się z pielgrzymami zgromadzonymi w sanktuarium w Altötting, Maryi Pannie Łaskawej zawierzam wszystkich chorych na całym świecie oraz tych, którzy z miłością niosą im pomoc. Niech wyprasza ulgę dla cierpiących, siłę ducha dla samarytan, a dla wszystkich Boże błogosławieństwo.

[Un cordiale saluto rivolgo ai polacchi. Domani celebreremo XXI Giornata Mondiale del Malato. Unendomi ai pellegrini radunati nel santuario di Altötting, affido a Maria Vergine delle Grazie tutti i malati nel mondo e coloro che con amore gli portano aiuto. Ai sofferenti ottenga il sollievo, ai samaritani la forza dello spirito e a tutti la benedizione di Dio.]

Infine, saluto con affetto i pellegrini di lingua italiana, in particolare i fedeli venuti da Solbiate Olona, Genova, Sottomarina, Roseto degli Abruzzi e Torino di Sangro. Saluto i cresimandi di Conselve, Cavenago d’Adda, Robilante e Piana di Valdagno, con i genitori e i catechisti; i ragazzi di Mattarello e Brescia; i ministranti di Caravaggio; i giovani di Como, Lipòmo e Altavilla. Vorrei anche esprimere apprezzamento per l’iniziativa chiamata “Banco Farmaceutico”, che ieri ha effettuato la raccolta di farmaci in Italia, Spagna e Portogallo. A tutti auguro una buona domenica, una buona settimana. Buona domenica, grazie!