XXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

DOMENICA 5 SETTEMBRE 2010
XXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

LITURGIA DELLA PAROLA

Antifona d’ingresso
Tu sei giusto, Signore,
e sono retti i tuoi giudizi:
agisci con il tuo servo secondo il tuo amore.
Colletta
O Padre,
che ci hai donato il Salvatore e lo Spirito Santo,
guarda con benevolenza i tuoi figli di adozione,
perché a tutti i credenti in Cristo
sia data la vera libertà e l’eredità eterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo…

Oppure:
O Dio, tu sai come a stento
ci raffiguriamo le cose terrestri,
e con quale maggiore fatica
possiamo rintracciare quelle del cielo;
donaci la sapienza del tuo Spirito,
perché da veri discepoli
portiamo la nostra croce ogni giorno
dietro il Cristo tuo Figlio.
Egli è Dio, e vive e regna con te…

PRIMA LETTURA
Sap 9,13-18
Dal libro della Sapienza

Quale, uomo può conoscere il volere di Dio?
Chi può immaginare che cosa vuole il Signore?
I ragionamenti dei mortali sono timidi
e incerte le nostre riflessioni,
perché un corpo corruttibile appesantisce l’anima
e la tenda d’argilla opprime una mente piena di preoccupazioni.
A stento immaginiamo le cose della terra,
scopriamo con fatica quelle a portata di mano;
ma chi ha investigato le cose del cielo?
Chi avrebbe conosciuto il tuo volere,
se tu non gli avessi dato la sapienza
e dall’alto non gli avessi inviato il tuo santo spirito?
Così vennero raddrizzati i sentieri di chi è sulla terra;
gli uomini furono istruiti in ciò che ti è gradito
e furono salvati per mezzo della sapienza».

Parola di Dio

Salmo responsoriale
Sal 89
Signore, sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione.

Tu fai ritornare l’uomo in polvere,
quando dici: «Ritornate, figli dell’uomo».
Mille anni, ai tuoi occhi,
sono come il giorno di ieri che è passato,
come un turno di veglia nella notte.

Tu li sommergi:
sono come un sogno al mattino,
come l’erba che germoglia;
al mattino fiorisce e germoglia,
alla sera è falciata e secca.

Insegnaci a contare i nostri giorni
E acquisteremo un cuore saggio.
Ritorna, Signore: fino a quando?
Abbi pietà dei tuoi servi!

Saziaci al mattino con il tuo amore:
esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.
Sia su di noi la dolcezza del Signore, nostro Dio:
rendi salda per noi l’opera delle nostre mani,
l’opera delle nostre mani rendi salda.

SECONDA LETTURA
Fm 1,9-10.12-17
Dalla lettera a Filèmone

Carissimo, ti esorto, io, Paolo, così come sono, vecchio, e ora anche prigioniero di Cristo Gesù. Ti prego per Onèsimo, figlio mio, che ho generato nelle catene. Te lo rimando, lui che mi sta tanto a cuore.
Avrei voluto tenerlo con me perché mi assistesse al posto tuo, ora che sono in catene per il Vangelo. Ma non ho voluto fare nulla senza il tuo parere, perché il bene che fai non sia forzato, ma volontario.
Per questo forse è stato separato da te per un momento: perché tu lo riavessi per sempre; non più però come schiavo, ma molto più che schiavo, come fratello carissimo, in primo luogo per me, ma ancora più per te, sia come uomo sia come fratello nel Signore.
Se dunque tu mi consideri amico, accoglilo come me stesso.

Parola di Dio

Canto al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Fa’ risplendere il tuo volto sul tuo servo
e insegnami i tuoi decreti.
Alleluia.

VANGELO
Lc 14,25-33
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro:
«Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo.
Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.
Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro”.
Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace.
Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo».

Parola del Signore

BREVE RIFLESSIONE PERSONALE:

Il Vangelo di questa Domenica, non poteva essere più indicato. Nei giorni scorsi ho vissuto un momento di profonda crisi e le Parole del Signore, questo oggi, sono per me, veramente chiare ed illuminanti!
«Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo». A volte è tremendamente difficile portare la nostra croce. Siamo quasi soffocati dal peso dagli eventi negativi che ci accadono, di fronte ai quali magari ci capita di sentirci completamente impotenti, cadiamo nella disperazione e non riusciamo a vedere più una via d’uscita. In quei momenti dove vediamo tutto nero, ci dimentichiamo che noi credenti la soluzione l’abbiamo già in tasca: l’affidamento  totale al Signore. Lo dice chiaramente Gesù: non preoccupatevi delle cose del mondo, lasciate tutto e seguite me e non rimarrete delusi! Un canto bellissimo in spagnolo dice: “Nulla ti turbi, nulla  ti spaventi, se c’è Dio nulla ti ti manca. Nulla ti turbi, nulla ti spaventi, solo Dio basta!

Sembra tanto semplice vero? Allora perché spesso ce ne dimentichiamo? Ce lo spiega benissimo la Prima Lettura: la nostra fragilità umana non ci fa vedere bene per questo spesso ci troviamo smarriti. Il Libro della Sapienza ci dà anche la soluzione al problema, come fare a non perderci per la strada? Come fare a tenere sempre lo sguardo fisso verso il Signore? Invochiamo lo Spirito Santo: è lui che raddrizza i sentieri di chi è sulla terra!

«L’ANGOLO DELLA PREGHIERA»:

Questa settimana ci uniamo alla preghiera di Giuseppina: “Affinché io e Nicola torniamo insieme e convoliamo a nozze l’anno prossimo”.

BUONA SETTIMANA A TUTTI!

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