SANTA FAMIGLIA

DOMENICA 27 DICEMBRE 2009
SANTA FAMIGLIA DI GESÙ, MARIA E GIUSEPPE (ANNO C)

LITURGIA DELLA PAROLA

Antifona d’ingresso
I pastori si avviarono in fretta
e trovarono Maria e Giuseppe,
e il Bambino deposto nella mangiatoia.
Colletta
O Dio, nostro Padre,
che nella santa Famiglia
ci hai dato un vero modello di vita,
fa’ che nelle nostre famiglie fioriscano le stesse virtù
e lo stesso amore,
perché, riuniti insieme nella tua casa,
possiamo godere la gioia senza fine.
Per il nostro Signore Gesù Cristo…

Oppure:
O Dio, nostro creatore e Padre,
tu hai voluto che il tuo Figlio,
generato prima dell’aurora del mondo,
divenisse membro dell’umana famiglia;
ravviva in noi la venerazione
per il dono e il mistero della vita,
perché i genitori si sentano partecipi
della fecondità del tuo amore,
e i figli crescano in sapienza, età e grazia,
rendendo lode al tuo santo nome.
Per il nostro Signore Gesù Cristo…

PRIMA LETTURA
1Sam 1,20-22.24-28
Dal primo libro di Samuèle

Al finir dell’anno Anna concepì e partorì un figlio e lo chiamò Samuèle, «perché – diceva – al Signore l’ho richiesto». Quando poi Elkanà andò con tutta la famiglia a offrire il sacrificio di ogni anno al Signore e a soddisfare il suo voto, Anna non andò, perché disse al marito: «Non verrò, finché il bambino non sia svezzato e io possa condurlo a vedere il volto del Signore; poi resterà là per sempre».
Dopo averlo svezzato, lo portò con sé, con un giovenco di tre anni, un’efa di farina e un otre di vino, e lo introdusse nel tempio del Signore a Silo: era ancora un fanciullo. Immolato il giovenco, presentarono il fanciullo a Eli e lei disse: «Perdona, mio signore. Per la tua vita, mio signore, io sono quella donna che era stata qui presso di te a pregare il Signore. Per questo fanciullo ho pregato e il Signore mi ha concesso la grazia che gli ho richiesto. Anch’io lascio che il Signore lo richieda: per tutti i giorni della sua vita egli è richiesto per il Signore». E si prostrarono là davanti al Signore.

Parola di Dio

Salmo responsoriale
Sal 83
Beato chi abita nella tua casa, Signore.

Quanto sono amabili le tue dimore,
Signore degli eserciti!
L’anima mia anela
e desidera gli atri del Signore.
Il mio cuore e la mia carne
esultano nel Dio vivente.

Beato chi abita nella tua casa:
senza fine canta le tue lodi.
Beato l’uomo che trova in te il suo rifugio
e ha le tue vie nel suo cuore.

Signore, Dio degli eserciti, ascolta la mia preghiera,
porgi l’orecchio, Dio di Giacobbe.
Guarda, o Dio, colui che è il nostro scudo,
guarda il volto del tuo consacrato.

SECONDA LETTURA
1Gv 3,1-2.21-24
Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo

Carissimi, vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui.
Carissimi, noi fin d’ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è.
Carissimi, se il nostro cuore non ci rimprovera nulla, abbiamo fiducia in Dio, e qualunque cosa chiediamo, la riceviamo da lui, perché osserviamo i suoi comandamenti e facciamo quello che gli è gradito.
Questo è il suo comandamento: che crediamo nel nome del Figlio suo Gesù Cristo e ci amiamo gli uni gli altri, secondo il precetto che ci ha dato. Chi osserva i suoi comandamenti rimane in Dio e Dio in lui. In questo conosciamo che egli rimane in noi: dallo Spirito che ci ha dato.

Parola di Dio

Canto al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Apri, Signore, il nostro cuore
e accoglieremo le parole del Figlio tuo.
Alleluia.

VANGELO
Lc 2,41-52
Dal Vangelo secondo Luca

I genitori di Gesù si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme.
Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte.
Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro.
Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore. E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.

Parola del Signore

BREVE RIFLESSIONE PERSONALE:

Trovo che sia davvero splendida la festività di questa domenica. Non dobbiamo dimenticare che per circa trentanni, prima cioè dei tre anni di vita pubblica, Gesù ha vissuto in una famiglia normale come le nostre. Dio, si è fatto uomo, non solo perché si è incarnato, ma anche perché ha vissuto esattamente le dinamiche che viviamo noi. Per esempio, ci dicono i Vangeli apocrifi, ha sofferto la morte di Giuseppe la persona che gli aveva fatto da padre, lo aveva cresciuto ed educato insieme a Maria. Molto bello vedere anche che la famiglia di Nazareth ci teneva a seguire le tappe della tradizione religiosa anche se il Figlio di Dio non ne avrebbe avuto bisogno: a dodici anni lo portarono al Tempio per la presentazione come voleva la Legge. Questo significa che il Signore ha assunto pienamente la nostra natura. Non era mezzo uomo.

Dicono i teologi: era vero Uomo e vero Dio. Il Vangelo di questa domenica ci dice infatti che  Gesù già a dodici anni aveva la consapevolezza che la Sua missione fosse davvero grande: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». In questo brano troviamo in poche righe espresse con semplicità estrema e bellissima, le due nature di Gesù: la Sua umanità e la Sua divinità.

L’insegnamento di oggi credo sia questo: nelle nostre famiglie possono esserci delle difficoltà, piccole e grandi che siano, proviamo a rivolgerci e a chiedere aiuto alla Santa Famiglia, sicuramente troveremo la forza di andare avanti, con la certezza di essere compresi ed aiutati, perché, Gesù, Maria e Giuseppe, hanno certamente dovuto superare anche loro dei momenti di difficoltà. Ce l’hanno fatta sicuramente grazie all’amore e alla fede in Dio. Che il Signore aiuti tutti noi ad alimentare all’interno delle nostre famiglie questi due elementi fondameli: Amore e Fede.

BUONA SETTIMANA  E BUON 2010 A TUTTI!

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