QUARESIMA 2020
– Ogni giorno alle 12 accompagnerò il Vangelo con una riflessione.
– Il sabato alle 14 confermato il nostro appuntamento col “La Parola della Domenica”.
Mercoledì 25 Marzo 2020
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.
Parola del Signore
Commento:
Non so se sia leggenda oppure no, ma qualcuno racconta che Papa Francesco quando deve scegliere i Vescovi si fa dare la lista di tre preferenze indicate dalla commissione e posto il foglio sulla scrivania lo rovescia partendo dall’ultimo che diventa così il primo.
Magari sono solo fake news, ma questo aneddoto mi serve per agganciarmi alle logiche di Dio.
Anche Dio aveva a quei tempi delle preferenze titolate, invece sceglie la perfetta sconosciuta, Maria.
Ma vediamo come. Intanto a quei tempi Gerusalemme è ovviamente la città predestinata ad accogliere la venuta del Salvatore. Gerusalemme, la città di Davide, la città del Tempio cioè del luogo d’incontro tra Dio e il suo popolo. Il Tempio dice l’ufficialità della religione, l’istituzione teologica, la dottrina, la mediazione necessaria. Il Messia certamente dovrà nascere qui, a Gerusalemme, preferibilmente in casa di sacerdoti come ad esempio potevano essere Zaccaria ed Elisabetta. Invece questo non accade.
L’annuncio atteso da Israele arriva in pieno nascondimento a Nazareth, villaggio fin a quel momento sconosciuto, mai nominato in tutto l’Antico Testamento. E lo riceve non un sacerdote come Zaccaria ma neppure un uomo, ma una donna, una ragazzina. E neppure per opera di un uomo. Potremo dire senza alcuna mediazione. Ma tutto questo non ci rivela forse un nuovo progetto da parte di Dio? Non è forse una nuova spiritualità quella che Dio vuole inaugurare? Non Gerusalemme, la capitale, ma Nazareth la periferia. Non il tempio, ma una casa. Non un sacerdote, ma una laica. Non un uomo, ma una donna. Zaccaria riceve Giovanni, l’ultimo dei profeti. Maria invece riceverà Gesù la primizia del nuovo Regno. Giovanni il Battista come ogni religione prepara la via del Signore, ma Gesù è la vera via, l’incarnazione di Dio. Il Cristianesimo diciamolo non è una religione, ma una Persona viva che rivoluziona il nostro modo di pensare, di pregare, di incontrare Dio. Allora oggi, invece di andare al Tempio facciamo un tuffo nella bottega del falegname per capire che la nostra spiritualità è dentro la vita di tutti i giorni.
Pace e bene!
Luca
Omelia del giorno di Papa Francesco:
Introduzione alla Messa
Oggi, festa dell’Incarnazione del Signore, le Suore Figlie della Carità di San Vincenzo de Paoli, che dirigono, prestano servizio nel Dispensario di Santa Marta da 98 anni, e sono qui a Messa, rinnovano i voti insieme con le loro consorelle in ogni parte del mondo. Vorrei offrire la Messa oggi per loro, per la loro Congregazione che lavora sempre con gli ammalati, i più poveri, come qui da 98 anni, e per tutte le suore che stanno lavorando in questo momento accudendo gli ammalati e anche rischiando la vita e dando la vita.
Omelia
L’evangelista Luca (cfr 1,26-38) poteva conoscere questo [avvenimento] soltanto dal racconto della Madonna. Ascoltando Luca abbiamo ascoltato la Madonna che racconta questo mistero. Stiamo davanti al mistero. Forse la cosa migliore che possiamo fare adesso è rileggere questo passo pensando che è stata la Madonna a raccontarlo.
[rilegge il testo del Vangelo]
In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.
Questo è il mistero. Adesso le suore rinnoveranno i voti.
Preghiera per fare la comunione spirituale
Le persone che non possono accostarsi alla Comunione fanno la comunione spirituale:
“Ai tuoi piedi, o mio Gesù, mi prostro e ti offro il pentimento del mio cuore contrito che si inabissa nel suo nulla e nella Tua santa presenza. Ti adoro nel Sacramento del Tuo amore, l’ineffabile Eucaristia. Desidero riceverti nella povera dimora che ti offre il mio cuore. In attesa della felicità della comunione sacramentale, voglio possederti in Spirito. Vieni a me, o mio Gesù, e che io venga da Te. Possa il Tuo amore infiammare tutto il mio essere, per la vita e per la morte. Credo in Te, spero in Te, Ti amo. Così sia”.
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Settimana di Riflessioni spirituali in Quaresima.