Lunedì 16 Marzo 2020

QUARESIMA 2020

– Ogni giorno alle 12 accompagnerò il Vangelo con una riflessione.
– Il sabato alle 14 confermato il nostro appuntamento col “La Parola della Domenica”.
Ricordo oggi comincia la settimana di riflessioni spirituali. Per alcuni  minuti vi parlerò della mia esperienza di fede. Vi aspetto alle 16 in diretta sulla pagina Facebook “La Parola della Domenica” (potrete rivedere la registrazione sul blog dalle 20).

Lunedì 16 Marzo 2020
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù cominciò a dire nella sinagoga a Nàzaret: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidóne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Elisèo, ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».
All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costrita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.

Parola del Signore

Commento:

Siamo al processo religioso di Gesù. Gesù è condannato dalle autorità religiose. Oggi siamo a Nazareth, nella sinagoga, ma è chiaro il parallelo con il processo da parte delle somme autorità del Tempio. Ricordate il sommo sacerdote che, sdegnato, si straccia le vesti? Gesù è processato e condannato a portare la croce e a uscir fuori delle mura di Gerusalemme. Infatti cosa dice il Vangelo di oggi? Si alzarono e lo cacciarono fuori dalla città. E dove lo portano? Sul ciglio di un monte. Anche qui è chiaro il parallelo con il Golgota, il basso monte fuori dalle mura di Gerusalemme. Fin qui quindi è chiara la traslitterazione da Nazareth a Gerusalemme, ma vediamo il finale. Dice: “Lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù”. Buttare uno giù da un monte significa ucciderlo. E cosa faranno poi con Gesù? Lo uccideranno. Non giù da un monte ma su una croce. Ma non finisce qui. L’evangelista Luca elegantemente aggiunge quella frase, che, se tolta da un contesto teologico, risulta alquanto bizzarro. Infatti, come è possibile immaginare Gesù, condotto fin sul ciglio del monte per essere buttato giù, e lui tranquillamente passa in mezzo a loro. Che significa? Che si libera e scappa? Che si mette d’accordo con qualcuno per liberarsi? Non credo vada letto in modo letterale. Qui evidentemente Luca vuol darci il passaggio della Resurrezione: essere buttato giù dal monte e passare in mezzo a loro è metafora di morte e di Resurrezione. Ora, alla luce di questa interpretazione, provate a rileggere le ultime righe, vi accorgerete di come l’evangelista abbia riassunto davvero il Mistero pasquale di Gesù.

Pace e bene!
Luca

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