III DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)
Antifona d’ingresso
Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore da tutta la terra;
splendore e maestà dinanzi a lui,
potenza e bellezza nel suo santuario.
Colletta
Dio onnipotente ed eterno,
guida i nostri atti secondo la tua volontà,
perché nel nome del tuo diletto Figlio
portiamo frutti generosi di opere buone.
Per il nostro Signore Gesù Cristo…
Oppure:
O Padre, che nel tuo Figlio
ci hai dato la pienezza della tua parola e del tuo dono,
fa’ che sentiamo l’urgenza di convertirci a te
e di aderire con tutta l’anima al Vangelo,
perché la nostra vita
annunzi anche ai dubbiosi e ai lontani
l’unico Salvatore, Gesù Cristo.
Egli è Dio, e vive e regna con te…
Gio 3, 1-5. 10
Fu rivolta a Giona questa parola del Signore: «Àlzati, va’ a Nìnive, la grande città, e annuncia loro quanto ti dico». Giona si alzò e andò a Nìnive secondo la parola del Signore.
Nìnive era una città molto grande, larga tre giornate di cammino. Giona cominciò a percorrere la città per un giorno di cammino e predicava: «Ancora quaranta giorni e Nìnive sarà distrutta».
I cittadini di Nìnive credettero a Dio e bandirono un digiuno, vestirono il sacco, grandi e piccoli.
Dio vide le loro opere, che cioè si erano convertiti dalla loro condotta malvagia, e Dio si ravvide riguardo al male che aveva minacciato di fare loro e non lo fece.
Sal 24
Fammi conoscere, Signore, le tue vie.
Fammi conoscere, Signore, le tue vie,
insegnami i tuoi sentieri.
Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi,
perché sei tu il Dio della mia salvezza.
Ricòrdati, Signore, della tua misericordia
e del tuo amore, che è da sempre.
Ricòrdati di me nella tua misericordia,
per la tua bontà, Signore.
Buono e retto è il Signore,
indica ai peccatori la via giusta;
guida i poveri secondo giustizia,
insegna ai poveri la sua via.
Questo vi dico, fratelli: il tempo si è fatto breve; d’ora innanzi, quelli che hanno moglie, vivano come se non l’avessero; quelli che piangono, come se non piangessero; quelli che gioiscono, come se non gioissero; quelli che comprano, come se non possedessero; quelli che usano i beni del mondo, come se non li usassero pienamente: passa infatti la figura di questo mondo!
Alleluia, alleluia.
Il regno di Dio è vicino;
convertitevi e credete nel Vangelo.
Alleluia.
Mc 1,14-20
Dal Vangelo secondo Marco
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».
Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedèo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.
Ci viene presentata benissimo e in poco più di due righe dall’evangelista Marco, la missione di Gesù: L’annuncio del Regno di Dio. Anche Lui come Giovanni la settimana scorsa ci dice: Se davvero volete star bene ed essere felici dovete credere al Vangelo. Credo che sia molto bello affidarsi ad un Dio che non impone, ma desidera soltanto il nostro bene.
Passiamo alla seconda parte del brano
Ci troviamo di fronte al genere letterario di racconti di vocazione nel quale, dapprima, si indica la condizione di vita della persona interpellata da Dio, quindi segue la chiamata espressa con parole o azioni simboliche, infine si ha la sequela che comporta l’abbandono dell’attività inizialmente presentata.
Sono pescatori, le prime persone chiamate da Gesù, gente umile e grandi lavoratori. Avrebbe potuto rivolgersi a persone più importante, influenti, infondo lui era Dio, non l’ultimo arrivato, eppure non lo ha fatto. Questo per me è uno stimolo nel pensare che anche io pur nella mia piccolezza, con i miei limiti e fragilità, mi sento importante ai Suoi occhi. Tutti lo siamo!
I pescatori chiamati da Gesù non ci pensano due volte a lasciare tutte le loro certezze e seguirlo, perché sentono che grazie a Lui potranno ricevere molto! A noi invece a volte capita addirittura di vergognarci ad affermare che siamo credenti. Dovremmo interrogarci sui motivi che ci portano a fare questo…
“Comunicare il vangelo in un mondo che cambia”, documento dei vescovi italiani dell’anno 2000, afferma che il compito di ogni cristiano del nostro tempo, è quello di essere missionario, cioè testimone del messaggio di Gesù nel proprio ambiente. Questo ognuno seguendo la propria vocazione. Se davvero siamo stati coinvolti, siamo diventati veri amici del Signore, e siamo felici, il nostro più grande desiderio, dovrebbe essere quello, di poter condividere questa grande gioia con gli altri.
Come fare a capire qual è la nostra vocazione? Facciamo nostre le parole del Salmo e chiediamo al buon Dio: “Fammi conoscere, Signore, le tue vie”