3. La gioia.

Avvento 2017

“ASPETTIAMO DIO!”

3. La gioia

Per questa terza e ultima tappa, voglio prendere spunto da un’omelia meravigliosa del mio sacerdote. San Paolo ci esorta “Fratelli, siate sempre lieti” (rallegratevi nella vecchia traduzione). Quando ci troveremo davanti a Dio, Lui chiederà a tutti, uomini e donne di ogni colore, religione, stato sociale, quanto siamo stati capaci d’amare (avevo fame e mi avete dato da mangiare, sete e mi avete dato da bere…), ma a noi cristiani chiederà una cosa in più: quanto sei stato felice? Quanta gioia sei riuscito a dare agli altri? Sì, dobbiamo essere felici, perché Dio e con noi, ci è accanto, ci ama e ci sostiene e il nostro atteggiamento deve essere la gioia!
Le chiese sono vuote, certamente per colpa dei preti – ha detto il don – ma anche perché i credenti sono diventati dei musoni, la fede è diventata una noia, un pretesto per giudicare gli altri. Dobbiamo tornare ad essere portatori di Gioia!
Questo discorso mi ha profondamente commosso. La gioia! Che meraviglia!
Signore, aiutami ad essere portatore di gioia che viene da te!
Da Natale potremmo prenderci un impegno: contagiare il mondo con la nostra gioia! (Ascoltante la bella canzone nel video!)

Pace e bene!

2. Solo per amore.

Avvento 2017

“ASPETTIAMO DIO!”

2. Solo per amore.

«Ci vuole bene il Signore, da morire. Nonostante i nostri limiti. Nell’Avvento si ricorda questo fatto. Gesù è venuto e non si è stancato di venire».
In queste parole di don Tonino Bello è racchiuso il senso più profondo della nostra attesa di Dio.
Sapete, è proprio questo che mi affascina della nostra fede: non siamo noi a cercare Dio disperatamente, vagando a destra e a manca senza riferimento, è Lui che si è fatto bambino, e si è abbassato per venire incontro a noi. La cosa fantastica e sconvolgente allo stesso tempo è il motivo per cui lo ha fatto: Dio ha deciso di venire incontro a noi per amore. Non è finita, questo amore di Dio nei nostri confronti ha due caratteristiche, è gratuito e incondizionato.
Ricordiamocelo bene: Dio non ci ama se siamo buoni, ci ama anche se siamo cattivi; egli non ama a tempo, ma ama del tutto e per sempre, anche quando ci sentiamo una nullità, quando pensiamo che i nostri errori siano troppo grandi per essere perdonati.
Quanto è difficile per noi anche solo comprendere questo aspetto, noi che spesso anche in amore pensiamo (anche senza volerlo), di possedere l’altro. Il Signore invece ci insegna che la persona che abbiamo il privilegio di amare, non è una nostra proprietà, ma è un dono che va custodito e protetto. Se si entra in questa logica allora la persona amata diventa realmente una compagna di vita che cammina al nostro fianco, non ci sta né davanti, né dietro, ma a lato e ci tiene per mano, per affrontare insieme e reciprocamente le difficoltà.
Dio fa esattamente la stessa cosa, per amore desidera stare accanto a noi. Non ci chiede nulla in cambio, il Signore è lì con la mano tesa verso ciascuno di noi (nessuno escluso), sta a noi decidere in piena libertà se prendere la Sua mano oppure no. In ogni caso quello che ci fa sentire veramente amati è il fatto, che Dio, non si stancherà mai di aspettarci.

A giovedì prossimo con la terza tappa.

Pace e bene!

1. Lo stupore di un bambino.

Avvento 2017

“ASPETTIAMO DIO!”

1. Lo stupore di un bambino.

Amici, in questa prima tappa vorrei raccontarvi un particolare ricordo della mia infanzia.
A catechismo mi avevano presentato Gesù come il mio migliore amico, che mi voleva bene ed era sempre con me. Potevo parlargli, raccontargli le mie giornate, confidarmi con Lui perché era sempre accanto a me. Devo ammetterlo, io questa presenza di Gesù al mio fianco la sentivo proprio tanto.
Vivevo l’attesa del Natale con un’emozione particolare, perché il mio cuore sarebbe diventato la culla di Gesù. Devo ammettere che ero anche avvantaggiato, nella zona dove abito, è Santa Lucia (il 13 dicembre) che porta i doni ai bambini e non babbo natale, perciò il giorno di Natale, non ero concentrato sui regali.
Io non vengo da una famiglia esageratamente credente, anche se sia mia madre che mio padre, mi hanno sempre mandato in chiesa e anche crescendo non hanno mai osteggiato la mia fede, ma proprio per questo motivo credo che la mia particolare emozione sia stata davvero un grande dono di Dio.
Crescendo, ovviamente, ho avuto la possibilità di approfondire, anche grazie ai miei studi, il mistero del Natale, ma un ingrediente fondamentale che mi piacerebbe recuperare in questo Tempo di Avvento, è lo stupore che provavo da piccolo, davanti a quel Dio che si è fatto bambino per venire ad abitare in mezzo a noi.

A giovedì prossimo con la seconda tappa.

Pace e bene!